Ozono, doppiato il limite: la salute ora è a rischio

Domenica 25 Agosto 2019
Ozono, doppiato il limite: la salute ora è a rischio
INQUINAMENTO
PADOVA E' allerta ozono nel Padovano: ancora una volta è stata superata la soglia limite. Lo confermano gli ultimi dati Arpav. Ora Legambiente lancia l'allarme e mette in guardia sui rischi. Giovedì a Padova Est il valore per la protezione della salute umana dall'ozono, che è di 120 microgrammi per metro cubo d'aria, ha doppiato il limite massimo annuale previsto per legge, che è di 25 giorni. «La centralina di via Carli - dichiara Lucio Passi, responsabile delle politiche antismog di Legambiente - ha raggiunto i 50 giorni di superamento e quella di via Internato ignoto segue a 48. Entrambe le centraline sono state posizionate per monitorare le emissioni degli inceneritori, ma non c'è dubbio che la qualità dell'aria risenta del forte traffico della zona direzionale. Il dato è decisamente più alto di quello registrato dalla centralina Arpav della Mandria, che misura l'inquinamento di fondo: 36 giorni di superamento, comunque ben al di là del limite annuale». I motivi che rendono necessario il monitoraggio dell'ozono e la riduzione delle sue concentrazioni in atmosfera sono numerosi. La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante e produce il deterioramento dei materiali. Riduce inoltre la visibilità. Tra gli effetti acuti derivanti dall'esposizione all'ozono, Arpav ricorda le irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all'apparato respiratorio, un senso di pressione sul torace e la tosse. «Dal 2004 dice Passi - cioè da quando l'Arpav fornisce i dati sul limite per la protezione umana, la nostra città ha sempre superato il limite annuale. Nel 2019 Padova è ancora una volta fuorilegge per l'ozono e siamo entrati nel sedicesimo anno consecutivo di illegalità. Serve un vero cambio di passo nella lotta allo smog anche perché l'ozono, prodotto principalmente dal traffico veicolare, è il contraltare estivo dell'inquinamento da polveri sottili (Pm10) dei mesi più freddi. Pm10 che a Padova nel 2019 ha già superato i 35 giorni consentiti di sforamenti giornalieri arrivando a 47». I rischi per la salute dipendono dalla concentrazione di ozono presente e dalla durata dell'esposizione. Arpav, attraverso un'informativa, spiega che in caso di sforzi fisici l'azione irritante risulta più intensa e le prestazioni fisiche possono diminuire. Le categorie di popolazione particolarmente suscettibili ai rischi di esposizione ad ozono sono: i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani, chi svolge attività lavorativa e fisica all'aperto e in particolare i soggetti asmatici ed i soggetti con patologie polmonari e cardiologiche. «Bene la progettata nuova linea del tram ed il piano alberi, ma i tempi sono lunghi critica Passi -. Vanno messe in cantiere più decise, rapide e incisive azioni strutturali sulla mobilità urbana, che disincentivino seriamente il traffico privato e promuovano modalità sostenibili di trasporto di persone e merci».
E.F.
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