Ore 18.37, svolta al Bo: una donna alla guida

Sabato 19 Giugno 2021
LA GIORNATA
PADOVA I quadri con i ritratti dei professori, le grandi colonne in legno e gli immensi faldoni con i nomi dei laureati dei secoli scorsi. Nella sala dell'archivio, al secondo piano di Palazzo Bo, in ogni angolo si respira la storia. Una storia che viene riscritta e aggiornata poco prima delle sette di sera, quando la notizia che ormai tutti aspettavano diventa ufficiale. Daniela Mapelli, 55 anni, è la prima rettrice dell'università di Padova dopo 799 anni dalla fondazione di uno degli atenei più antichi al mondo.
Abbraccia forte il rettore Rosario Rizzuto, telefona al suo mentore Carlo Umiltà e si fa fotografare nel corridoio costellato dai ritratti dei suoi illustri predecessori. Poi realizza quel che è successo: la professoressa di neuropsicologia, attuale pro-rettrice alla didattica nella squadra di Rosario Rizzuto, ha conquistato il 53,7% dei voti sconfiggendo così al ballottaggio la collega di Diritto amministrativo Patrizia Marzaro. Erano già fuori dalla corsa i docenti Marina Santi e Fabrizio Dughiero (ritirato dopo il primo turno). E così la notizia di oggi è doppia: una nuova guida per l'università, certo, ma anche e soprattutto la prima donna. Accade nell'anno in cui l'affluenza registrata è stata altissima, grazie all'introduzione del voto on-line: 88%, mentre sei anni fa non era stato superato il 70%.
LA SODDISFAZIONE
Eccole, le prime parole della rettrice che entrerà in carica dal 1 ottobre. «Mai come ora, in questi momenti, i ritratti degli uomini che hanno guidato l'università di Padova mi sembrano restituire vividamente le loro storie, i loro pensieri, le loro speranze. Chissà se nel momento dell'elezione erano commossi, così come sono io, o magari sentivano già forte il senso di una dolce responsabilità, quella di guidare l'Università di Padova. Dal prossimo ottobre potremo finalmente! dire «uomini e donne che hanno guidato l'Università di Padova».
«In questo Ateneo sono cresciuta. Professionalmente, certo, ma soprattutto come donna. Ho trovato persone che hanno segnato la mia vita. Fatemene ringraziare una per tutte: il mio maestro Carlo Umità (noto docente di psicologia, ndr)».
«Grazie a tutti voi per aver scelto il nostro programma, la nostra visione di università. Grazie a donne e uomini che mi hanno supportato, spronato, capito, sopportato. È la vostra vittoria. Lavoreremo con passione per la nostra università. Lavoreremo per poter farvi dire, poi, è stata la scelta giusta. Viva l'Università di Padova».
IL SEGNALE
La professoressa Mapelli parlerà ufficialmente questa mattina alle 11 nell'Aula Magna di Palazzo Bo ma già ieri sera, mentre il suo cellulare continuava a vibrare per le centinaia di congratulazioni, ha voluto incontrare la stampa per le prime riflessione da vincitrice. «In corsa non c'era solo una donna ma ben tre donne, è un segnale molto importante. Non diciamo più che i tempi stanno cambiando, possiamo dire che i tempi sono cambiati. Certo - prosegue la futura rettrice, abito bianco e giacca blu -, non bastava essere donne. Bisognava candidarsi, mettere in gioco. Ho già ringraziato gli altri candidati». E poi, ancora, sull'orgoglio di essere la prima donna alla guida del Bo: «Mi piacerebbe che tra non molti anni quello non fosse più un argomento. Meglio parlare solo delle competenze e delle capacità di gestione». L'ultimo ringraziamento è «per tutte le persone che hanno votato». Anzi, no. Ce n'è un altro: «Per i miei due figli, che in questi mesi hanno avuto una pazienza infinita».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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