OCCUPAZIONE
PADOVA Bisognerà attendere, ma i soldi arriveranno. Katia Serra

Venerdì 29 Maggio 2020
OCCUPAZIONE
PADOVA Bisognerà attendere, ma i soldi arriveranno. Katia Serra è una delle tante lavoratrici travolte dalla crisi. Ha raccontato la sua storia in una lettera inviata a Il Gazzettino: parrucchiera con contratto in scadenza il 30 maggio, le è stato comunicato dal titolare del salone che a fine mese cesserà il rapporto di lavoro a causa del Covid-19. Katia denunciava che da marzo non aveva ancora ricevuto la cassa integrazione e che per questo aveva chiesto lumi all'Inps senza tuttavia ricevere una spiegazione chiara e esauriente. Situazione difficilissima, per lei, con un solo reddito. Ora però interviene l'Inps, che precisa di non avere ricevuto richiesta di contributi in relazione alla sospensione dell'attività della parrucchiera, e interviene anche l'Ente bilaterale artigianato veneto, a cui invece era stata inoltrata la domanda per la cassa integrazione della donna. L'Ebav, che sta esaminando migliaia e migliaia di documentazioni, assicura che i soldi per i lavoratori arriveranno, e che, se c'è da attendere, è per la mole di richieste che l'ente deve affrontare in questo periodo di grande emergenza.
Quanto all'Inps, il direttore provinciale Massimo Formichella afferma: «Dopo approfondite verifiche, abbiamo potuto appurare che la ditta dove lavora Katia Serra ha presentato richiesta di contributi in relazione alla sospensione dell'attività lavorativa non a noi ma al Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato che con l'Ebav ha il compito di erogare le prestazioni a sostegno del reddito a tutela di aziende e lavoratori in situazioni di emergenza, così come fa l'Inps con la cassa integrazione ordinaria, con quella in deroga e con il fondo di integrazione salariale. Va chiarito - aggiunge Formichella - che l'equivoco nel dare le giuste informazioni a Katia Serra è nato dal fatto che ha sempre fatto riferimento impropriamente alla cassa in deroga, sviando gli operatori che cercavano una risposta che non potevano ritrovare nei nostri archivi. Ma nessuna responsabilità può essere imputata all'Inps, in particolare alla sede di Padova impegnata a definire e liquidare migliaia di domande di cassa integrazione». La richiesta per Katia Serra, dunque, è stata inoltrata dalla sua ditta al Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato. «Così come vuole la prassi, una seconda domanda a firma della stessa parrucchiera è pervenuta nei nostri uffici - afferma Oscar Rigoni, direttore dell'Ente bilaterale artigianato veneto - . Rispetto alla cassa integrazione, dallo scorso 20 aprile a oggi in tutta la regione abbiamo erogato 15 milioni per 35 mila lavoratori. Cifre enormi se si pensa che lo scorso anno la cassa integrazione ha riguardato 9.400 domande ma nell'arco di 12 mesi e per tre milioni di euro circa. A marzo abbiamo ricevuto 90 mila domande da tutto il Veneto. Nella provincia di Padova 19 mila lavoratori di 4.600 aziende hanno inoltrato richiesta. Noi cerchiamo di fare il possibile per tutti. Sì, i soldi arriveranno. I tempi per ricevere la cassa integrazione sono circa di due mesi. Ma le domande vanno esaminate e controllate. Capisco la difficoltà di chi è senza lavoro. Riceviamo continuamente telefonate nei nostri uffici di chi ha problemi, enormi. Ma non vogliamo abbandonare nessuno, stiamo facendo il massimo. Abbiamo incrementato il personale: i part time, anche donne con figli piccoli, lavorano oggi a tempo pieno. E saremo aperti anche il 2 giugno». In più una nuova iniziativa. «Grazie a una manovra straordinaria dei soci Ebav, cioè Confartigianato, Cna, Casartigiani e sindacati, in arrivo 12 milioni per i lavoratori del Veneto».
D.V.
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