NUOVO ALLARME
VIGODARZERE Non solo Vo'. Anche Vigodarzere potrebbe finire al

Lunedì 24 Febbraio 2020
NUOVO ALLARME VIGODARZERE Non solo Vo'. Anche Vigodarzere potrebbe finire al
NUOVO ALLARME
VIGODARZERE Non solo Vo'. Anche Vigodarzere potrebbe finire al centro dell'emergenza dal contagio da Coronavirus. Sì, perché tra i contagiati nel veneziano c'è anche un infermiere, che lavora all'ospedale di Dolo, ma che è residente nel comune della cintura padovana. Sconvolto il sindaco Adolfo Zordan che ancora non era a conoscenza, ieri sera, della notizia. «Non ho parole, mi informo subito dal direttore generale Scibetta, perché se la notizia è vera cambia tutta la situazione per Vigodarzere». Dal canto suo il direttore dell'Ulss 6 ha rimandato a questa mattina ogni ulteriore verifica sul caso.
ALTRO POSITIVO
L'infetto di Vigodarzere non è collegato ai 19 di Vo', ma sarebbe un contagio secondario derivante dal primo caso di Coronavirus nel veneziano. Si tratta di un uomo del 1953 residente a Mira, che era stato ricoverato all'ospedale di Dolo per quelli che sembravano sintomi di una forte forma influenzale. Sottoposto all'esame del tampone previsto dal protocollo per l'analisi del Coronavirus, è risultato positivo e sono subito scattate le procedure di isolamento. L'uomo è in gravi condizioni. Il paziente è quindi stato trasportato d'urgenza con un'ambulanza appositamente allestita all'ospedale di Padova, dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, le sue condizioni sono però preoccupanti. Nella serata di sabato si è poi aggravato il bilancio. Oltre al paziente di Mira sono risultati infetti anche tre operatori sanitari di Dolo. Come ha spiegato il governatore Luca Zaia, si tratta di una cardiologa, un'operatrice delle pulizie e un infermiere/anestesista. Quest'ultimo sarebbe di Vigodarzere.
L'EPICENTRO
Per quanto riguarda il vero epicentro dell'emergenza, Vo', il governatore ha spiegato che al momento la pista per individuare il paziente zero non ha ancora portato a nessuna certezza. Gli otto cinesi su cui erano ricaduti i sospetti, infatti, tutti operai in un'azienda tessile, sono tutti negativi al test per il Coronavirus. «Se da un lato è una bella notizia perché abbiamo otto persone che non sono state contagiate, dal punto di vista epidemiologico siamo ancora più preoccupati perché se non troviamo il paziente zero vuol dire che il virus è più ubiquitario di quello che si potesse pensare».
Da qui la necessità di adottare misure drastiche. Dopo l'esplosione dell'epidemia, che in provincia di Padova ha fatto registrare il maggior numero di infetti in Veneto, il Consiglio dei ministri ha emesso un decalogo di provvedimenti molto stringenti al fine di evitare una propagazione a macchia d'olio del Covid-19.
Si parte dal divieto di allontanamento dal comune di residenza, fino alla chiusura di scuole, asili e nidi, dalla sospensione delle attività lavorative alla chiusura di tutti i negozi, tranne quelli alimentari. Provvedimenti che però per ora non sono stati attuati. Ma questa mattina all'alba è atteso l'esercito.
Marina Lucchin
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