Nonna Elvira si è spenta in ventiquattr'ore di ricovero

Venerdì 10 Aprile 2020
Nonna Elvira si è spenta in ventiquattr'ore di ricovero
IL DRAMMA
CAMPODARSEGO/CITTADELLA La cittadina dell'Alta piange la terza vittima per Covid-19. Non ce l'ha fatta Elvira Gasparini, l'83enne ospite da vent'anni al Centro Residenziale Anziani di Borgo Padova, a Cittadella. L'anziana era risultata negativa al primo tampone dodici giorni fa. L'altro ieri è stata però vittima di una caduta in istituto. Trasportata al pronto soccorso di Cittadella è stata subito trasferita a Schiavonia dopo l'accertamento della positività. Ieri pomeriggio intorno alle 14, ha perso l'ultima battaglia contro il nemico invisibile, al Covid Hospital. Sorella maggiore di otto fratelli, di cui tre sono deceduti negli ultimi anni, Elvira Gasparini prima di risiedere in via Olmo, nella frazione di Bronzola, aveva vissuto per circa vent'anni a Cadoneghe assieme al figlio più giovane Ranieri. «Era orfana del papà dall'età di diciassette anni la ricorda con commozione la cognata Luisa Zambon - per molti anni aveva dedicato la sua vita lavorativa alla maglieria, realizzando capi unici dai filati pregiati e insegnando alle giovani generazioni la nascita e la composizione di un nuovo tessuto. Aveva svolto inoltre alcuni lavoretti manuali per prendere confidenza con la lana. Elvira conclude la cognata - prima di essere ricoverata in casa di riposo a Cittadella, aveva partecipato attivamente al mondo del volontario e della parrocchia di Bronzola». La cerimonia per l'ultimo saluto a Elvira Gasparini si svolgerà sabato mattina in forma privata, nella casa funeraria a Cadoneghe. L'anziana lascia nello sconforto i due figli Arrigo e Ranieri Trevisan e la cognata Luisa Zambon.
Cordoglio per la scomparsa di Elvira Gasparini è stato espresso dal Centro residenziale anziani di Cittadella, presieduto da Ornella Pettenuzzo e diretto da Giorgio Prevedello. Il dolore per il tragico epilogo è ancora più grande perché il Cra di Cittadella ha adottato fin da sabato 22 febbraio, il giorno successivo alla scoperta del focolaio a Vo', la chiusura delle sedi agli esterni: familiari, operatori e volontari. Insomma stop a coloro che non erano dipendenti. Una scelta che aveva trovato contrarietà in molti a cominciare proprio dai parenti. Non era ancora chiara la pericolosità del virus. Il personale si era messo a disposizione al massimo svolgendo anche le mansioni di parrucchiere, barbiere e animazione. Per quanto possibile, le sedi sono strutturate per essere comunitarie, si è cercato e si cerca di contenere anche gli spostamenti interni. Erano stati chiesti anche i tamponi per gli operatori.
Nonostante questo il virus è entrato nel centro di Borgo Padova area Betulla. Elvira Gasparini dodici giorni fa era risultata negativa al tampone. Mercoledì è caduta. Portata in ospedale a Cittadella, è stata poi trasferita a Schiavonia dove attualmente si trova un'altra ospite della struttura, la prima ad accusare i sintomi il 23 marzo scorso. I tamponi effettuati ora in tutte le strutture del Cra hanno evidenziato esserci positivi solo nella sede di Borgo Padova. Nessun contagio nelle altre sedi. Alla fine dei controlli in Borgo Padova sono risultate positive 25 persone, di queste, 17 ospiti ed 8 dipendenti. In totale l'istituto conta 67 persone nel residenziale e 10 ricoverate su 15 posti disponibili nell'ospedale di comunità mentre i dipendenti sono un centinaio.
Giancarlo Noviello
Michelangelo Cecchetto
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