«Non è la prima volta che qualche balordo crea problemi qui in piazza»

Sabato 11 Luglio 2020
«Non è la prima volta che qualche balordo crea problemi qui in piazza»
LE REAZIONI
PADOVA «E' accaduto tutto molto velocemente, non c'è stato neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo. Io in quel momento stavo lavorando. Non è il primo episodio di violenza che si è verificato nel nostro locale». A parlare è Sofia, titolare del bar Angolo 16 di piazza della Frutta, che ha assistito all'aggressione di giovedì.
«Un anno fa, di mattina, un malintenzionato si era seduto ai tavolini e stava consumando cibo comprato altrove. Così la collega che era di turno gli ha chiesto di spostarsi e lui ha reagito estraendo un coltello. Le ha solo mostrato la lama come minaccia, ma son stati momenti di terrore. Abbiamo denunciato il fatto e i carabinieri sono venuti a controllare i giorni successivi».
Più di una volta Sofia ha dato qualcosa da mangiare a persone in condizione di disagio. «Magari gli offriamo un panino o dell'acqua dice ma poi c'è chi tende ad approfittarsene. Allora diventano maleducati. Credo che abituare queste persone a ricevere e basta non sia giusto, sarebbe bene farle lavorare».
Le associazioni di categoria condannano l'aggressione rivolta alla 67enne padovana, offesa e minacciata da due italiani per aver fatto l'elemosina ad una persona straniera. La presenza di sbandati in preda ai fumi dell'alcol, secondo Ascom, danneggerebbe l'immagine della città.
«Il caso di violenza è da condannare ammette Patrizio Bertin, presidente Ascom ma non si può generalizzare. Padova è una città sicura, ma c'è chi deve prendersi cura delle persone disagiate. Questi soggetti, come l'autore dell'aggressione, spesso con dipendenze da alcol o droga, reagiscono a seconda di come si sentono al momento. Danno un'immagine scorretta della città, un cittadino o un turista deve poter passeggiare tranquillamente. Questi signori devono essere gestiti in modo diverso e non lasciati tranquilli con i cani a dormire sotto i portici».
Per Appe si tratta di un episodio singolo. «E' necessario stigmatizzare il fatto dichiara Filippo Segato, segretario Appe - ma poteva accadere in qualunque altro posto».
Più forte la posizione di Massimiliano Pellizzari, dell'Associazione commercianti del centro (Acc). «Scagliare una sedia contro chi fa l'elemosina è un gesto deplorevole e da stigmatizzare afferma Pellizzari -. Per quanto sia in disaccordo con l'accattonaggio molesto, non si può giustificare chi usa violenza in questo modo. Il fenomeno purtroppo è presente in maniera costante anche sotto il salone, sono numerose le segnalazioni inviate in Questura».
L'associazione poi punta il dito contro lo spaccio in centro storico. «Noi lavoriamo a pochi metri da piazza Duomo e da pomeriggio fino a sera vediamo continuamente movimenti sospetti e frequentazioni poco raccomandabili conclude Pellizzari -. I negozi sono un presidio sul territorio, noi ci battiamo per cancellare il degrado dal centro storico e per mantenere bella l'immagine della nostra città».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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