«Non è chiudendo una strada che si elimina l'inquinamento»

Martedì 22 Ottobre 2019
«Non è chiudendo una strada che si elimina l'inquinamento»
CONTRARIA
PADOVA Vanda Pellizzari, consigliere comunale da più di 20 anni, da sempre è in prima linea per i problemi della viabilità e quindi anche di via Dante.
Perché a suo avviso non deve essere pedonalizzata?
«La chiusura al traffico veicolare non incide sui livelli di inquinamento quanto ad esempio gli impianti di riscaldamento, come dimostra il fatto che le misurazioni sui livelli di smog il giorno dopo i blocchi del traffico non hanno rilevato variazioni sulle quantità di Pm10. La chiusura di via Dante, invece, provocherebbe un danno incalcolabile al commercio».
I residenti protestano per l'inquinamento non solo dell'aria, ma anche acustico, e per i danni che subiscono gli edifici. Soluzioni?
«Paladino della protesta, e sostenitore della chiusura è Emilio Montana. Comunque, da via Dante è stato eliminato il passaggio degli autobus che erano la causa principale delle lamentate perché causavano danni agli edifici e ora, quindi, la situazione è molto migliorata».
Lo stesso Montana ha effettuato una raccolta di firme a sostegno della pedonalizzazione, asserendo anche che a beneficiarne sarebbero proprio i commercianti non solo i residenti. Perché affermate il contrario?
«Per prima cosa parliamo di firme raccolte oltre 20 anni fa. Molti commercianti hanno chiuso e altri cittadini hanno cambiato residenza. Quello che serve è tutelare quel poco di commercio che è rimasto sulla via, la quale va certamente rilanciata per non assistere a ulteriori chiusure. Via Dante va curata, da tutti i punti di vista: l'arredo urbano, l'illuminazione e con iniziative di richiamo prima che anche gli ultimi negozi abbassino le serrande. Ma questo non vuol dire pedonalizzarla».
Padova punta ora su Urbs Picta. Porta Molino è un monumento importante, ma sconosciuto. Come intervenire?
«Serve un progetto globale per riqualificare e valorizzare la zona. La precedente amministrazione ha ripulito e illuminato il monumento all'esterno, ma c'è un progetto del 2014 che giace in un cassetto, che prevede la sistemazione interna di Ponte Molino e la creazione di un museo galileiano, considerato che da lì Galileo osservava il cielo. Tutto ciò, però, non comporta la chiusura al traffico che non cambierebbe nulla: i mezzi potrebbero tranquillamente continuare a transitare, anche perchè sulla via vige il limite dei 30 km orari».
A via Dante si accede da Corso Milano la cui viabilità è stata modificata di recente e nel quadrante insiste anche la Prandina. Pensate di proporre delle modifiche?
«La chiusura e unica destinazione a parco cittadino dell'ex caserma è inaccettabile, inattuabile, impensabile. Tutta l'area di Padova ovest è sprovvista di parcheggi che permettano un agevole ingresso in centro. E non ci sono alternative. Servono almeno un migliaio di posti anche in vista della chiusura del parcheggio di piazza Insurrezione e la riduzione di altri posti auto. Realizzare lì l'area di sosta sarebbe la soluzione di molti problemi e ne trarrebbe beneficio tutto il commercio del comparto, compresa via Dante».
L.Mor.
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