«Non c'è giustizia, riaprite le indagini»

Giovedì 4 Maggio 2017
«Non c'è giustizia, riaprite le indagini»
Venticinque anni le sono serviti per imparare a convivere con quel dolore straziante. Ma la ferita per una morte così assurda di fatto non si è mai rimarginata e basta poco per farla sanguinare ancora. É sufficiente, per esempio, che senta il profumo dei tigli, tipico di questo periodo che precede l'estate, per farla andare in tilt, perché quel maledetto 3 maggio 1992 era particolarmente intenso. Cristina Marcadella se parla di Matteo Toffanin, il fidanzato ucciso esattamente 25 anni fa per errore da alcuni sicari rimasti sconosciuti, non riesce a trattenere le lacrime. Quando è morto accanto a lei, crivellato di colpi in quella maledetta Mercedes scambiata per la macchina del pregiudicato Marino Bonaldo che i killer stavano aspettando in via Tassoni, aveva 23 anni, un lavoro da informatico e stava progettando il futuro assieme a lei. «No, un dispiacere del genere non passa - racconta la donna che oggi ha cinquant'anni e un nuovo compagno -. Ho perso un pezzo importante della mia vita, la persona con cui stavo insieme da sei anni e alla quale mi appoggiavo dopo che era mancata prematuramente mia mamma, stroncata da un male incurabile. Matteo era buono e sensibile. É stato ucciso per una serie incredibile di fatalità. Ed è inaccettabile che sia calato l'oblio sul suo assassinio». Ma Cristina ora è più che mai decisa a far riaprire il caso e sta cercando un avvocato che voglia aiutarla a riesaminare il fascicolo per individuare i colpevoli. Per questo dopodomani, sabato, ha organizzato un'iniziativa che si terrà alle 20,30 nella sala civica Unione Europea in viale del Lavoro. L'evento, intitolato Vittime innocenti di mafia - Per ricordare Matteo Toffanin 3/5/1992- 3/5/2017, ha come logo una quercia che un amico, Enrico Spanio, ha piantato in Friuli, dedicandola appunto al giovane crivellato per errore. «La serata sarà a contributo libero - spiega - e tutto il ricavato andrà devoluto alla onlus Il tappeto di Iqbal che segue i ragazzi di Scampia. Abbiamo previsto una lettura a più voci per ricostruire il fatto di cronaca, cui seguirà un focus della giornalista Monica Zornetta sulle vittime innocenti delle mafie in Italia. Poi è in programma il video messaggio di Gianluca Maria Calì, imprenditore antimafia, e di Carmela Scermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo. Ci sarà quindi un reading a più voci sulle figure di Giancarlo Siani, Pio La Torre, Peppino Impastato, Libero Grassi, Giovanni Falcone. In chiusura un filmato del cantautore romano Luca Ricatti che ha dedicato alcune musiche a Matteo». Protagonisti del ricordo, assieme a Cristina, saranno la sorella Carla, Monica Zornetta, Marina Manna, Giancarlo Urbani, Andrea Ponzoni e Germano Lancerotti. Saranno presenti i genitori dello sfortunato ragazzo, Gianfranco Toffanin e Anna Rigoni, il fratello Marco e il papà di Cristina, Giovanni Marcadella.

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