Negli alberghi valanga di disdette, è allarme

Lunedì 26 Ottobre 2020
LA CONTESTAZIONE
PADOVA È bastata la bozza a mandarli su tutte le furie. E quando il testo del decreto del presidente del Consiglio con i nuovi provvedimenti per contenere la pandemia da coronavirus è stato firmato ufficialmente ieri mattina gli albergatori delle Terme, il più grande bacino europeo conosciuto e apprezzato da migliaia di turisti, sono esplosi.
Hanno impiegato settimane a rendere le loro strutture sicure, impegnandosi anche in investimenti economici per acquistare tutto ciò che serviva, trascorso ore a studiare le norme anticontagio per poter riaprire in sicurezza dopo che il lockdown si era portato via i mesi migliori per il turismo termale. Ora dovranno chiudere di nuovo e, ovviamente, non ne sono affatto contenti. Anche perchè nel frattempo, nota il consorzio di promozione delle Terme, fioccano miglialia di disdette.
BOARETTO
«Non possiamo aver lavorato finora per regolarizzare secondo gli standard no-covid richiesti la nostra offerta sanitaria e turistica e sentirci dire ora che le aziende che avevano tentato di rialzare il capo, ancora una volta saranno poste nella condizione di chiudere, quasi fosse nostra la responsabilità di tanti contagi alza la voce Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto Non è negazionismo il nostro, anzi, come stabilimenti autorizzati dal sistema sanitario nazionale, conosciamo bene cosa significhi lavorare nell'ottica di diffondere la salute e lo star bene, ma sappiamo altresì che abbiamo operato in questo senso anche e soprattutto in questi ultimi mesi, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che hanno consentito uno svolgimento dei soggiorni presso le nostre strutture in maniera idonea e normata, scongiurando l'emergere di possibili situazioni pericolose. Non un caso di Covid-19 è stato segnalato. Questo significa che dobbiamo lavorare in sintonia con le istituzioni al fine di normare un pass turistico a garanzia della sicurezza degli hotel».
SICUREZZA GARANTITA
Gli albergatori rivendicano la sicurezza delle loro strutture ricettive e anche la loro funzione di aiuto per la salute di tanti padovani, e non, che beneficiano delle terme. Il decreto prevede che possano restare aperte le strutture che fanno trattamenti prescritti dal medico ma tutte le altre dovranno mettere un lucchetto alla porta. E rivendicano aiuti, così come promessi per il comparto della ristorazione: anche la chiusura degli alberghi di Abano e Montegrotto, inoltre, avrà una ricaduta sul resto dell'economia, dai negozi ai locali, azzerando di fatto il turismo termale.
«Gli alberghi sono sicuri e dobbiamo fare in modo che il cliente recuperi la fiducia necessaria per praticare il turismo in maniera serena e sicura continua Boaretto Con il decreto appena emanato non sarà solo il turismo a farne le spese, ma anche i centri termali, oramai dimenticati per le loro prestazioni sanitarie e confusi con ambienti di estetica. Chiudere le terme, preziosissime per la riabilitazione post Covid e per molte altre problematiche, come da presidio sanitario autorizzato dal ministero della Salute e dalle Regioni, significherebbe una volta in più non riconoscerne il grande valore in termini di salute e di economia di questo Paese - aggiunge piccato - Siamo stati ligi nel rispetto dei protocolli ricevuti e di quelli che ci siamo auto-imposti, consapevoli del fatto che la salvaguardia e la buona salute del nostro pazienteospite siano l'obiettivo principe, non da oggi. Ora ci aspettiamo il riconoscimento anche sul piano giuridico normativo, affinché se anche non si ha a cuore il futuro delle nostre imprese, si abbia almeno il giusto riguardo per la salute dei nostri concittadini».
S.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci