Morto al freddo con il cagnolino, ridotto in miseria nella sua villa

Sabato 12 Gennaio 2019
DRAMMA DELLA SOLITUDINE
PADOVA È stato stroncato da un malore nella sua villa, in completo stato di miseria. A fianco a lui, nella sua cuccia di vimini, l'unico vero amico degli ultimi anni, il suo cagnolino Yorkshire, morto di stenti guardando il corpo senza vita del suo padrone. Vittorio Mazzucato, 74 anni, che ereditò da Italia l'impero delle omonime Serre di famiglia, ridotto in completa povertà ad abitare quasi come ospite nella sua stessa casa in via Facciolati 37, venduta all'asta, è morto a causa dei suoi problemi di cuore. Quando i poliziotti, mercoledì pomeriggio, hanno trovato il suo corpo, era coperto con berretto, guanti e giubbotto per sfuggire al freddo di quella cantina gelida e umida. Senza luce, acqua e gas, si era rifugiato in uno studiolo di fortuna ricavato nello sgabuzzino dello scantinato, la stanza forse più calda dell'imponente edificio, proprio a fianco del garage dove ancora custodiva due auto d'epoca, tra cui una Ferrari, che come ombre polverose del passato parlano di un'antica epoca d'oro, scomparsa oltre un decennio fa quando la Fortuna ha voltato le spalle all'imprenditore. L'unico suo lusso era comprarsi ogni tanto un numero di Auto d'epoca nella vicina edicola, come ha fatto per l'ultima volta il giovedì della prima settimana dell'anno.
LA VITA
Vittorio Mazzucato viveva solo ormai da tempo nella casa di famiglia accanto a dove una volta sorgevano le serre dove venivano coltivati i fiori che fino al 2005, la fioreria Italia Mazzucato vendeva in via San Fermo al civico 3, da oltre 50 anni. Serre rimaste in abbandono per molto tempo e poi abbattute a favore di un supermercato, l'In's, che sorge lì a fianco dal 2017. La fioreria fondata da Italia, era un'istituzione in città: lì comperavano fiori e piante tutti i padovani, soprattutto le famiglie più in vista della città. E non solo. I fiori di Italia Mazzucato, che era conosciuta e apprezzata anche per gli addobbi floreali che nel tempo aveva creato per i matrimoni più importanti celebrati a Padova, raggiungevano anche le altre città del Veneto. Il negozio e le serre erano poi passate alla conduzione dei fratelli che si erano occupati della blasonata azienda di famiglia fino a 13 anni fa, quando chiuse la fioreria e le serre vennero dismesse. Nel 2000 un terribile colpo, quando morì la sorella. Negli ultimi vent'anni aveva visto tutto l'impero di famiglia andare in fumo: nel terreno dove sorgevano le serre ora c'è il supermercato In's, mentre in quello dietro alla sua abitazione, un'azienda edile sta ultimando la costruzione di appartamenti di lusso. A lui era rimasta solo quella villa, troppo grande per una persona sola e troppo dispendiosa da mantenere. Non potendo permettersi di pagare le bollette, le utenze sono state tagliate e così viveva senza acqua, luce e gas. I vicini gli avevano concesso di allacciarsi alla loro rete per qualche ora al giorno.
L'ALLARME
A dare l'allarme al 113 è stato un cugino, che non aveva notizie di Vittorio Mazzucato da qualche giorno. Non rispondeva nemmeno al telefono. Quando gli agenti sono entrati nella casa, al piano terra e al primo, hanno trovato solo sporcizia, rifiuti e abbandono. Poi sono scesi in garage, dove c'erano le due auto d'epoca. Stavano quasi per abbandonare le ricerche, quando hanno scorto la porticina che conduceva allo sgabuzzino. Qui hanno trovato il cadavere del 74enne e del suo cagnolino, il compagno di vita degli ultimi 10 anni, che l'ha seguito anche nella morte. I parenti dell'anziano si sono chiusi nel più stretto riserbo: «È stato un uomo sfortunato che si è lasciato andare» chiudono veloci.
Di Vittorio Mazzucato ne serbano un ricordo gli esercenti dei dintorni. «Era un uomo cordiale che ha sofferto tanto» spiega il vicino tabaccaio, così come il bar proprio davanti alla villa, i cui titolari a volte gli portavano qualcosa da mangiare. «Usciva in bici, oppure in ape car, accompagnato dal suo cagnolino - racconta un'anziana che abita a due passi dal numero 37 e che assicura di aver conosciuto un poco il riservato Vittorio - Era un uomo che si vedeva che era cresciuto in una buona famiglia. Era cordiale ed elegante. Era appassionato d'auto d'epoca, tanto che si dice che dentro al suo garage ci sia una Ferrari. Ma io non l'ho mai vista. So solo che da qualche tempo, sarà un anno, lo vedevo in giro sempre vestito allo stesso modo. Mi faceva tanta tristezza pensare alle disgrazie che l'avevano portato a questa terribile situazione di solitudine. Morire così, da soli. Non dovrebbe accadere a nessuno. Aveva perso la voglia di vivere e si vedeva».
Marina Lucchin
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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