«Mio figlio non ha mai agito così»

Mercoledì 24 Marzo 2021
«Mio figlio non ha mai agito così»
L'ALLARME
PADOVA «Non si era mai comportato così, è la prima volta in assoluto». Scuote la testa Marzia Canova, la mamma di Mattia Fogarin, il 21enne scomparso nelle prime ore di lunedì. Sull'accaduto il sostituto procuratore Marco Brusegan ha aperto un fascicolo. «Mio figlio non ha mai agito in questo modo dice la mamma, il volto teso dalla preoccupazione Speriamo tantissimo nel suo ritorno. Non so davvero cosa possa averlo spinto a scappare, forse una delusione d'amore anche se ha una vita davanti a sé. Se una ragazza non ti vuole si dovrebbe girare pagina e continuare più forti di prima. Spero solo che si renda conto della follia di questo gesto e che torni a casa».
I FATTI
La sera di domenica Mattia ha trascorso qualche ora con un amico. Era triste perché qualche giorno prima aveva litigato con la sua fidanzata, ma non sembrava agitato o intenzionato a farsi del male. Appariva semplicemente giù di morale, dispiaciuto. Poi è tornato nella bifamiliare dove vive con i genitori e la sorella, in zona Terranegra. Verso l'una e mezza della notte ha svegliato il papà e la mamma che dormivano. Era in forte stato di agitazione, ha detto di aver fatto qualcosa a cui non poteva porre rimedio e se non agiva subito la sua fidanzata sarebbe venuta lì a casa. Ha ripetuto più volte che voleva farla finita, poi è uscito velocemente di casa intimando ai suoi genitori di non seguirlo. Il padre, preoccupato, si è vestito di corsa ed è sceso in strada. Il 21enne si è diretto verso l'argine del Piovego a piedi e il papà ha cercato di seguirlo in macchina, percorrendo tutte le stradine interne della zona, cercando il figlio alla luce dei lampioni. Lo ha chiamato al cellulare, cercando di calmarlo e di farlo tornare a casa. «Mi butto in un cassonetto» diceva Mattia e aggiungeva che non sarebbe più rientrato. Ha detto di trovarsi nei pressi del parco Iris e il papà gli ha chiesto di fermarsi e di ragionare, lo stava seguendo e lo avrebbe riportato a casa sano e salvo. Ha cercato di tranquillizzarlo, insieme avrebbero potuto risolvere qualsiasi problema. Mattia non voleva sentire ragioni. Ripeteva al padre di tornare indietro. Durante la telefonata, durata quasi 40 minuti, Fogarin ricorda un dettaglio: sembrava che il figlio stesse calpestando dei sassi. Poi il giovane ha chiuso la telefonata. Il padre ha continuato a cercarlo in auto mentre la moglie e la figlia riuscivano a mettersi nuovamente in contatto telefonico con Mattia, cercando di convincerlo a tornare a casa ma il giovane ha ripetuto le stesse cose che diceva al papà, in preda a uno stato d'ansia che ha spaventato molto la famiglia. La telefonata si è interrotta. I successivi tentativi dei familiari hanno incontrato solo la segreteria telefonica.
LE INDAGINI
Anche ieri sono proseguite le ricerche del 21enne da parte dei vigili del fuoco: è stato scandagliato il canale scaricatore. I carabinieri di Padova principale, a quali il padre del ragazzo ha presentato la denuncia di scomparsa, sempre ieri hanno sentito la fidanzata e i parenti di Mattia. L'ultima posizione rilevata, lunedì notte, dalla polizia prima che il cellulare si spegnesse era in via Cavallotti, vicino all'argine del Bacchiglione. Verso le 4 di mattina il papà è tornato a casa e due ore dopo era di nuovo sulla strada assieme alla moglie, questa volta in bicicletta per continuare le ricerche. Alle sette la coppia si è fermata, stremata, e ha chiesto aiuto alla polizia. I genitori di Mattia hanno chiamato sia l'amico sia la fidanzata del figlio e quest'ultima sembrava preoccupata, non sapeva nulla di quanto accaduto e non aveva idea di dove potesse essere il 21enne. Il timore è che Mattia si sia gettato nel fiume, proprio in virtù dell'ultima rilevazione della sua posizione tramite il cellulare. Al momento non c'è traccia di lui, le ricerche sono proseguite secondo il protocollo della Prefettura per le persone scomparse. La speranza è che abbia cambiato idea, nascondendosi un paio di giorni per poi tornare a casa.
Silvia Moranduzzo
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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