Minaccia il rivale, poi nasconde l'ascia nello zaino della figlioletta

Venerdì 7 Dicembre 2018
IL CASO
PADOVA Ha nascosto l'ascia con cui ha minacciato di fare a pezzi il rivale nello zainetto di scuola della sua bimba. Ma l'arma era così pesante che la piccola camminava tutta storta sotto quel peso, così i vigili se ne sono accorti e hanno eseguito una perquisizione. Risultato: il papà è stato denunciato dalla polizia locale per minacce e porto d'arma abusivo, mentre la polizia di Stato gli ha revocato il porto d'arma, sequestrato la pistola e i caricatori che aveva in casa e segnalato il caso al tribunale dei minori. È successo in pieno centro storico a Padova, con protagonisti un 38enne e un 50enne residenti in città.
LA VICENDA
Siamo nel primo pomeriggio di una di queste giornate pre-natalizie, con le forze dell'ordine tutte impegnate nei pattugliamenti, quando un'auto della polizia locale nota una donna sbracciarsi per attirare l'attenzione degli agenti. I vigili si fermano e questa riferisce loro che il 30enne sta minacciando suo marito assicurandogli che l'avrebbe fatto a pezzi. I rivali si stavano fronteggiando a causa di dissapori di lunga data per motivi giudiziari per il lavoro della moglie dell'aggressore, che un tempo lavorava per l'aggredito.
Mentre gli agenti procedevano al controllo, il 38enne si è avvicinato alla sua macchina, ha fatto uscire la figlioletta, le ha infilato lo zaino sulle spalle e l'ha invitata ad andare dalla mamma che era poco distante. Quando la bambina ha iniziato a camminare, però, quasi non riusciva a reggersi senza cadere per via del peso di quello zaino. I vigili si sono insospettiti e così hanno deciso che era il caso di dare un'occhiata al suo contenuto. Così è saltata fuori l'ascia di 38 centimetri di grandezza, per 17 di lama. I vigili hanno quindi proceduto a denunciare l'aggressore per minacce e per porto d'arma abusivo.
LA QUESTURA
La situazione, però, era così delicata, che i vigili l'hanno segnalata alla questura che ha proceduto ai suoi controlli. Ne è risultato che il 38enne era titolare di un porto d'armi sportivo e possedeva anche una pistola calibro nove, con due caricatori e 11 proiettili. Chiaro che, vista la denuncia per minacce di morte, non era più il caso di concedergli in uso l'arma da fuoco, che gli è stata sequestrata, mentre la licenza gli è stata ritirata.
La polizia ha anche informato il Tribunale dei minori su quanto accaduto: nel pomeriggio di ieri l'uomo ha ricevuto un avviso orale del questore. Ora dovrà ora rigare dritto se non vorrà che la sua delicata posizione si aggravi ulteriormente.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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