«Mi servivano soldi per l'eroina e tornare a casa»

Mercoledì 14 Febbraio 2018
«Mi servivano soldi per l'eroina e tornare a casa»
VIOLENZA
PADOVA Giubbotto di pelle, jeans e stivaletti. Il rapinatore croato che domenica alle 14 ha assaltato in mattinata il negozio cinese Happy shopping di via Tommaseo è entrato come un normale cliente, ha aspettato che il titolare si distraesse poi l'ha preso alle spalle, l'ha spintonato e gli ha puntato un coltello serramanico al collo. Il malvivente ha preso il malcapitato per il colletto e l'ha trascinato con violenza dietro alla cassa e l'ha obbligato ad aprire il registratore. Quindi ha svuotato il cassetto di tutti i soldi riempiendo una sporta di nylon ed è scappato fuori come un fulmine, lasciando sotto choc il cinese protagonista di questi attimi drammatici, immortalati dalle telecamere di videosorveglianza. Ma Ivan Dzaferagic, 41enne croato, in Italia senza fissa dimora, nello stesso giorno ha messo a segno un altro colpo: alle 18.30 circa, in via Vicenza, sempre armato di coltello, si è fatto consegnare borsa e cellulare da una donna di 43 anni. Come si dice, però, il troppo stroppia. Alla scena ha assistito, richiamato dalle urla della 43enne, un passante che ha immediatamente chiamato il 112 e poi, assieme alla rapinata, ha iniziato a inseguire il malvivente fino all'arrivo delle pattuglie dei carabinieri. Il croato ha cercato di fuggire, ma ormai circondato, ha dovuto arrendersi ai militari che l'hanno arrestato, ammanettato e portato in caserma.
Il cinese titolare dell'Happy shopping aveva denunciato che il malvivente che l'aveva rapinato era un uomo di origini slave. Così i militari del Nucleo operativo e radiomobile, ipotizzando che l'arrestato della rapina in via Vicenza fosse anche l'autore della prima rapina, hanno mostrato la fotografia di Dzaferagic al commerciante orientale, che non ha esitato a riconoscere il suo aggressore. A supportare l'identificazione del criminale, anche le immagini del sistema di video sorveglianza interna del negozio che hanno immortalato gli attimi drammatici della rapina.
I carabinieri hanno eseguito anche degli accertanti sulle impronte digitali del croato ed è emerso che era anche destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso nel febbraio 2012 dalla Procura di Venezia, visto che doveva espiare la pena di un anno e sei mesi di reclusione per due rapine commesse nel settembre 2005 a Peseggia. Il sostituto pubblico ministero, Sergio Dini ne ha ordinato l'arresto per doppia rapina a mano armate ieri mattina. Durante la convalida, davanti al giudice, Dzaferagic ha confessato di essere l'autore delle due colpi e di essere tossicodipendente, assuntore da vent'anni di eroina. Croazia assume metadone e lavora come sub, ed è venuto a Padova per acquistare lo stupefacente. Con i soldi provento della prima rapina ha acquistato la droga, mentre quelli della seconda gli servivano per tornare a casa a Zara. Il gip Mariella Fino, al termine dell'udienza, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.
M.Lucc.
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