Messe in scena e bugie poi la confessione

Giovedì 13 Agosto 2020
Messe in scena e bugie poi la confessione
Era una fredda notte quella tra il 15 e il 16 gennaio 2016 quando di Isabella Noventa si sono perse le tracce. La donna all'epoca aveva 55 anni e abitava ad Albignasego, di professione segretaria. Era uscita con il fidanzato, Freddy Sorgato, con il quale aveva una relazione burrascosa. Poi non è più tornata a casa. E proprio l'uomo è finito presto nel mirino degli investigatori, a cui poi si sono aggiunti la sorella, Debora, e l'altra amante di Sorgato, Manuela Cacco. È partita subito una serie di accuse, di rimostranze e di tentativi di sviare l'indagine. Fino alla formulazione ufficiale delle accuse: omicidio e soppressione di cadavere per i fratelli Sorgato, favoreggiamento per Cacco. Trent'anni i primi, sedici la seconda, condannati in appello. Sullo sfondo una storia di gelosia malata e di ossessione che pervadeva il trio. A nulla sono valsi gli appelli reiterati da parte della famiglia Noventa perché gli assassini rivelassero dove si trovasse il corpo della donna. È seguita l'asta della casa di Freddy dove è stata uccisa Isabella, nel febbraio 2019, per 400 mila euro: soldi che avrebbero in parte dovuto risarcire la famiglia Noventa. I tre, infatti, sono stati condannati anche a pagare 900 mila euro di danni alla madre, al fratello e ai due nipoti, oltre ad altri 100 mila euro destinati all'ex marito della 55enne. Nel gennaio di quest'anno un altro lutto è andato ad aggiungersi alla già triste vicenda: la madre di Isabella, Ofelia Rampazzo, è morta di cancro a 87 anni. Non saprà mai se il corpo della figlia sarà ritrovato, come ha chiesto instancabilmente per quattro lunghi anni.
Si. Mo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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