Medici pensionati al lavoro, nuovi attacchi dei sindacati

Martedì 25 Giugno 2019
Medici pensionati al lavoro, nuovi attacchi dei sindacati
IL CASO
PADOVA Non ha fine la battaglia sulla chiamata dei camici bianchi in pensione per far fronte alle carenze di organico. Il 26 marzo scorso la Regione Veneto, attraverso una delibera, ha autorizzato i direttori generali delle Ulss ad assumere a tempo determinato medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza qualora non vi fosse disponibilità di medici sul mercato. Più di una volta, anche a Padova, i concorsi sono andati a vuoto. Si fatica in particolare a trovare anestesisti, pediatri, medici d'urgenza, ginecologi e chirurghi. Una soluzione sgradita a Anaao-Assomed. Il sindacato dei medici infatti ha impugnato davanti al Tar l'atto, confidando nell'annullamento.
COLPO DI SCENA
Nelle scorse ore, all'improvviso un colpo di scena. La direzione amministrativa dell'Ulss 6 Euganea ha inviato una nota alle direzioni mediche dei presidi ospedalieri padovani, dove annuncia una stretta nel ricorso ai medici in pensione. Si legge: «Si richiamano le recentissime disposizioni fornite in materia dal Dipartimento della funzione Pubblica che limitano in maniera ancora più stringente il ricorso a prestazioni rese da soggetti pensionati ed i divieti introdotti dal legislatore a decorrere dal 01.07.2019 con riguardo ai contratti di lavoro autonomo. Si invita, a decorrere dal prossimo mese, a non ricorrere alle prestazioni rese dal personale in oggetto, fatte salve eventuali attività già programmate». Poco dopo però l'Ulss 6 Euganea fa sapere che nulla è cambiato. Con un'altra nota l'azienda sanitaria specifica: «Si ribadisce che si ricorre alla prestazioni rese dal personale medico in quiescenza solo previa verifica dell'impossibilità di garantire in altro modo l'attività del reparto, al fine di garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Ricorrono pertanto tutte le condizioni indicate dalla Delibera approvata tre mesi fa dalla Giunta regionale del Veneto per il conferimento di incarichi individuali a medici in pensione utili a fronteggiare la carenza di organici qualora risulti oggettivamente impossibile disporre assunzioni di personale medico dipendente o conferire incarichi di lavoro autonomo a personale medico non ancora in quiescenza».
Dure critiche arrivano da Adriano Benazzato, segretario regionale Anaao Assomed, che da sempre chiede di dare priorità ai giovani specializzandi. «La retromarcia si basa sulla norma che abbiamo citato nel nostro ricorso legale per motivare la violazione di legge spiega Benazzato -. Il testo della nota dell'Ulss appare chiaro e annuncia una stretta. Se veramente nulla cambia, perché emanare una nota allora? Sono ridicoli».
Il ricorso di Anaao è stato depositato al Tar del Veneto il mese scorso. Benazzato che fin da marzo ha definito una scelta «incomprensibile e illecita il ricorso al lavoro dei pensionati» ha seguito l'esempio dei colleghi del Molise e ha dato mandato agli avvocati Federico Pagetta e Andrea Scuttari di impugnare la delibera della giunta Zaia. In 23 pagine si spiegano le ragioni per le quali l'Anaao chiede di bloccare il provvedimento. «La scelta regionale, lungi dal costituire l'estrema ratio per rimediare ad una situazione emergenziale di carenza del personale, impedisce quelle pari opportunità di accesso, sviluppo ed esercizio della professione che la sigla sindacale ricorrente statutariamente mira a garantire», si legge nel ricorso.
Elisa Fais
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