Lorenzoni si allarga, obiettivo la Regione

Giovedì 13 Dicembre 2018
Lorenzoni si allarga, obiettivo la Regione
LO SVILUPPO
PADOVA L'aveva detto al Gazzettino in una intervista nel marzo scorso. Parlando del movimento che lo ha portato al 23 per cento Arturo Lorenzoni affermò: «Ora guardiamo all'esperienza di altre città, come Vicenza, dove si stanno formando nuclei di partecipazione». E ancora, rispondendo alla possibilità di espandere il modello ad altre città: «Penso alle prossime regionali. Se è una cosa che nasce sarà come la paglia che si incendia».
I LABORATORI
Beh, in un certo senso il fuoco è stato acceso. In questi mesi Lorenzoni ha annusato le opzioni, partecipando ad esempio ad una decina di riunioni proprio nel vicentino dove si sta formando una rete civica capitanata dal capogruppo del Pd in consiglio comunale, Otello Dalla Rosa. È un laboratorio che, come altri, a sinistra - citiamo Variati e Manildo - sta cercando di proporre una risposta dal basso al centrodestra. Candidando Lorenzoni a presidente della Regione? «È troppo presto per dirlo, per ora sono solo riunioni ricognitive, embrionali» risponde lo spin doctor Marco Carrai (ex Pd e già assessore con Zanonato), presidente di Orizzonti, associazione che ha preso le redini della civica lorenzoniana.
GLI INCONTRI
I rumors vicentini dicono che la rete civica si starebbe organizzando, da Treviso a Venezia. Già coinvolgere un capogruppo del partito democratico è fatto importante. «Aspetti un attimo - continua Carrai - non c'è nulla di strutturato in quello che accade in questi giorni. Ho partecipato anch'io alle riunioni con il gruppo di Vicenza. Ma debbo dire che Lorenzoni è frutto di un tessuto culturale e sociale che si è sviluppato a Padova, non si può clonare. Quello che si può fare è doppiare il sistema, i meccanismi». Ovvero le assemblee, il programma costruito dal basso insieme a Coalizione l'altro grande fiume. «Vede, oggi ci sono molti movimenti civici e quello con cui abbiamo i contatti annovera anche qualche consigliere di comuni del vicentino, ma ancora non c'è un coagulo fra queste realtà che probabilmente cambieranno mille volte. Quando avranno trovato una sintesi potremmo collaborare. Per ora lo guardiamo con simpatia mentre stiamo consolidando il gruppo per i prossimi appuntamenti elettorali e ci confronteremo con Coalizione».
COALIZIONE
Carrai-Mazzarino sarà anche il solito diplomatico ma non può nascondere che l'obiettivo, già dichiarato mesi fa, è quello di farsi trovare pronti per le prossime regionali se non già alle future amministrative nei comuni della provincia di Padova. Dunque bisogna allargare il quadro a Treviso e Venezia. E già risulta che qualcuno della Marca abbia partecipato a qualche riunione. Di sicuro Lorenzoni avrà bisogno di confrontarsi anche con Coalizione nei prossimi mesi, ma in caso di candidatura è un nome da spendere. «Ma guardi che alle regionali esiste un turno unico - chiosa Carrai - dunque il candidato dev'essere del tutto condiviso, anche dai partiti del centrosinistra voglio dire. La differenza è che negli anni scorsi si univa a delle civiche nate per l'occasione, mentre questa volta dovrà confrontarsi con un movimento strutturato. Ma è quasi un passaggio obbligato. Andare da soli senza la società civile sarebbe un suicidio».
LA CANDIDATURA
La sola circostanza che non quadra è che Lorenzoni finora è sempre stato concentrato nell'azione amministrativa. Studia la possibilità di diventare sindaco fin dal primo giorno in cui annunciò la candidatura e ne ha ben ragione. Tolto Giordani, che ha sempre detto di non volersi ricandidare, la strada è aperta. «Infatti per ora lui è concentrato solo sul suo mandato, anche se si sente responsabile rispetto a questo laboratorio». Sul punto però il vicesindaco è categorico: «I rumors sono inesistenti, tutte balle non ci penso proprio». Ma non costa nulla immaginare di trasporre in chiave veneta una piattaforma civico-Pd...
Mauro Giacon
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