Lo scudo del Padova simbolo dell'Euganeo

Giovedì 4 Giugno 2020
LA NOVITÁ
PADOVA Un'enorme croce rossa su sfondo bianco, lo scudo cittadino che dà il nome alla squadra e che rappresenta sia la città che il cuore dei tifosi, caratterizzerà ciascuno dei due corpi di collegamento che uniranno l'attuale curva sud alla tribuna est da un lato, e a quella ovest dall'altro. A ridosso sorgeranno altrettanti palasport, che finiranno per essere un tutt'uno con l'esistente. E sempre di rosso saranno dipinti pure i profili che si vedranno dall'esterno.
Il nuovo Euganeo, dunque, ha preso definitivamente forma nel progetto esecutivo che è stato analizzato ieri mattina in Municipio nel corso di una riunione presieduta dall'assessore allo Sport Diego Bonavina e alla quale hanno presenziato tutti i professionisti coinvolti nel ridisegnare il volto dello stadio, tra cui Emanuele Nichele, capo settore dei Lavori Pubblici, e poi Stefano Benvegnù e Claudio Rossi, che collaborano con il supervisore, cioè l'architetto Giorgio Muratori. La documentazione poi è stata inviata a Roma, all'Ufficio Sport e Periferie del Coni, il quale deve erogare 2 milioni di euro a fondo perduto per la realizzazione. Un passaggio essenziale, quest'ultimo, senza il quale i cantieri non possono essere avviati. Il costo complessivo è di 5 milioni e 800mila euro, e il resto della somma è messo a disposizione dal Credito Sportivo (3 milioni) e dalla Fondazione Cariparo (800mila).
I TEMPI
Bonavina conta che nel giro di una decina di giorni dalla capitale arrivino via libera e finanziamento, in maniera da poter pubblicare entro fine mese il bando di gara per l'appalto. Lo stop imposto dal lockdown si è fatto sentire anche nella procedure per modificare il volto del rettangolo di gioco di Viale Nereo Rocco in quanto durante la pandemia gli sportelli del Coni sono rimasti chiusi e quindi la valutazione sull'elaborato inizierà ora, con 60 giorni di ritardo. In tre mesi Palazzo Moroni intende completare la parte burocratica, in maniera da avviare i cantieri a ottobre. «Non si tratta di un intervento complesso - ha spiegato Bonavina - e auspichiamo che a settembre dell'anno prossimo, in concomitanza con l'avvio della stagione calcistica, sia concluso. Saranno utilizzati prefabbricati in calcestruzzo, strutture semplici da montare. Dall'autunno si lavorerà senza sosta e l'ipotesi che si debba giocare a porte chiuse in questo caso potrebbe avere dei vantaggi e accelerare l'intervento finalizzato a darci il nuovo Euganeo, che, ribadisco, rispetto a quello attuale sarà un altro stadio. Resta il rammarico per questi mesi persi, ma purtroppo non si poteva fare diversamente».
LE MODIFICHE
L'Euganeo al termine dell'intervento sarà talmente diverso che lo stesso Bonavina sta valutando se non sia il caso addirittura di cambiargli nome, dato che quello attuale lo identifica con un impianto discusso fin dalle origini e che mai ha incontrato il favore di giocatori, società e spettatori, rimasti di fatto legati al vecchio Appiani. La novità più significativa riguarda dunque la nuova curva sud, alta 15 metri, con 24 gradoni e con 3mila 200 seggiolini. Le strutture indoor retrostanti, da mille posti ciascuna, saranno una per il basket e l'altra, avendo una piastra polifunzionale, per calcio a 5, volley e altre discipline.
Sopra il tunnel che porta agli spogliatoi saranno collocati un ristorante, una sala conferenze e il museo che racconterà la storia del Calcio Padova. Per la tettoia, sopra la quale è prevista l'installazione di un maxi schermo, è stato scelto il policarbonato, per evitare che geli la zona sottostante. La capienza sarà di 28mila spettatori per il calcio e di 42mila per i concerti.
Nicoletta Cozza
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