LO SCENARIO
PADOVA Il futuro della mobilità padovana guarda all'elettrico

Martedì 22 Ottobre 2019
LO SCENARIO
PADOVA Il futuro della mobilità padovana guarda all'elettrico e a una rete di trasporti pubblici efficiente. E' il messaggio lanciato in occasione di Passato, presente e futuro della mobilità, il convegno organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e l'Automobile Club al Museo Diocesano in piazza Duomo. «L'idea di far pagare un ticket per entrare in centro in auto può essere sostenibile precisa Silverio Bolognani, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale ma prima bisogna assicurare un accesso facile al centro, come già succede in alcune città europee. Ad esempio, a Zurigo, il centro è vietato alle automobili perché hanno tolto i parcheggi. Non si riesce a lasciare l'auto da nessuna parte, ma si transita. Quindi le persone ci arrivano con i mezzi pubblici, frequenti e efficienti in ogni momento. Solo così si riesce a far sopportare alla gente l'idea di lasciare l'auto fuori dal centro, altrimenti diventa difficile. La paura dei commercianti è eccessiva. In passato con la creazione delle prime aree pedonali erano terrorizzati, invece ora la zona più attiva è proprio quella pedonale. Chiedere soldi alle persone con i ticket è sempre complesso, se a monte si fornissero servizi adeguati forse sarebbe più semplice. Credo che lo spostamento verso l'elettrico sia inevitabile, anche se rimangono ancora alcuni punti critici da risolvere. In primis le centraline di ricarica, la gente non sa che 250 chilowatt è una potenza enorme, pochissime aziende della Zona Industriale l'hanno a disposizione». Il convegno è stato organizzato per celebrare la figura di Enrico Bernardi (Verona 20 maggio 1841 Torino 21 febbraio 1919) centrale nella storia dell'auto. Nel museo padovano Enrico Bernardi sono conservati i principali esemplari di motore da lui progettati e realizzati che hanno segnato la storia motoristica in Europa nella seconda metà del XIX secolo. Dice sì all'elettrico anche l'Automobile Club Padova.
VERO E FALSO
«E' necessario smontare alcune fake news spiega il presidente Luigino Baldan - La prima è che la trazione elettrica sia una novità: non è vero. Le prime vetture elettriche sono contemporanee, se non anche precedenti, della macchina con motore a scoppio, costruita a Padova da Enrico Bernardi. La seconda è che le auto elettriche non inquinano. Falso anche questo: nelle fasi di estrazione dei materiali, produzione, carica delle batterie, smaltimento e trasporto, anche l'auto elettrica inquina come quella tradizionale. Solo nel momento dell'utilizzo su strada consente di diminuire, a seconda dei modelli, del 30/40% l'inquinamento delle nostre città. Tanto basta? Probabilmente sì, ma scioglieremo la riserva solo domani. Quello che posso anticipare sin da ora è che Padova, a 100 anni dalla morte di Bernardi, torna ad essere capitale italiana dell'auto e del dibattito sul suo sviluppo». Padova è al centro di una rivoluzione della mobilità. «Bisognerà ripensare la mobilità urbana in rapporto all'extraurbana specifica Giovanni Meneghetti, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale -. Serve un sistema dedicato alla città, per renderla più vivibile e a misura d'uomo. Ritengo che la mobilità elettrica, sia privata che pubblica, possa migliorare la situazione, ma i bilanci energetici bisogna farli a livello globale. Credo che la coscienza ambientale stia crescendo tra la popolazione, l'utilizzatore può essere educato nel tempo». Il convegno continua, oggi alle 9 è atteso l'intervento di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club d'Italia. Seguono gli approfondimenti sul futuro nelle macchine off-highway di Fulvio Lo Conte, Carraro spa; sulle infrastrutture e reti per l'e-mobility di Francesco Catucci, responsabile E-mobility Enel X e sulle procedure operative per la messa in sicurezza di auto ibride ed elettriche da parte di Vincenzo Lotito, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco. In chiusura, la tavola rotonda.
Elisa Fais
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