LO SCENARIO
PADOVA Bar e ristoranti aperti fino a mezzanotte, ma dalle 18 il

Martedì 20 Ottobre 2020
LO SCENARIO
PADOVA Bar e ristoranti aperti fino a mezzanotte, ma dalle 18 il servizio è consentito solo al tavolo. E, proprio a quel tavolo, ora possono sedersi massimo sei persone. I gestori padovani leggono e rileggono l'ultimo decreto del premier Conte e i commenti sono quasi tutti negativi. I più tenui parlano di «provvedimento calato dall'alto» mentre i più preoccupati arrivano a sancire: «Questa è la mazzata finale». I pubblici esercizi in provincia di Padova sono tremila. Quasi tutti, in ogni caso, criticano aspramente il Dpcm partorito domenica sera dopo una lunga giornata di trattative, tensioni e indiscrezioni.
Il primo a commentare il nuovo atto del governo è Filippo Segato, segretario dell'Appe: «Siamo di fronte ad una ennesima imposizione di disposizioni che sono poco efficaci, poco controllabili, che gravano l'esercente di responsabilità che non gli competono. La più clamorosa? Dover indicare il numero di persone ospitabili nell'attività. Assisteremo i nostri associati ma siamo esterrefatti per delle regole inutili e di difficile applicazione». Accanto a lui Eugenia Rubin, titolare del Nero di seppia in zona Pontecorvo: «Non più di sei persone al tavolo, ok. Ma se io ho un tavolo grande da 11 persone perché non posso ospitarne anche di più? Purtroppo regna anche la confusione tra gli scienziati». Sulla stessa linea Vincenzo Allegra, titolare de Il Console a Saccolongo: «Non è un lockdown ma moralmente lo è. Con il tempo lavoreremo sempre meno perché la gente ha paura e temiamo un periodo molto buio a Natale».
L'ASSOCIAZIONE
Durissimo anche il commento di Nicola Rossi, presidente di Confesercenti: «È il colpo di grazia. Anziché intervenire con una vera politica di controllo della diffusione del virus e anziché potenziare il servizio sanitario si preferisce intervenire con misure che non risponderanno se non in modo limitato e non controllabile alla diffusione del virus e si torna a colpire il mondo delle piccole imprese del commercio, della ristorazione e dei servizi alla persona. La prima mazzata a bar e ristoranti è la riduzione dell'orario di attività e del numero di persone massimo ad ogni singolo tavolo. Sembrerebbe non avere ripercussioni ma al contrario sta creando allarmismo nei consumatori che preferiscono rinunciare alla serata al ristorante. Anche la sospensione dell'attività di consumo al bancone alle 18 rappresenta una batosta. La chiusura delle fiere di comunità delle sagre sta causando danni irrecuperabili ed andrà ancora peggio per le categorie degli ambulanti. Lo stop a congressi, convegni, eventi, metterà in ginocchio un altro settore e ricordiamo che il turista congressuale spende da 5 a 10 volte quanto un turista normale e che la ricaduta di questa attività è positiva per l'intero territorio che ospita il congresso». Per Rossi «servono aiuti concreti alle imprese, non altre promesse».
PALAZZO MORONI
Il dpcm è stato studiato nel dettaglio, ovviamente, anche a Palazzo Moroni. Il vicesindaco Andrea Micalizzi continua a puntare forte su «informazione e prevenzione» ricordando che «La Protezione Civile è già al lavoro: nei prossimi giorni, saremo nelle strade e nelle piazze per aumentare i messaggi informativi e sensibilizzare sull'uso di dispositivi di sicurezza e comportamenti corretti: la mascherina non è solo un obbligo, è anche un gesto di responsabilità collettiva. Con la ripresa delle scuole, torneremo nelle classi e parleremo ai nostri ragazzi. È il momento di fare squadra e remare tutti dalla stessa parte».
L'assessore alla sicurezza Diego Bonavina è in costante contatto con la Polizia locale e annuncia un giro di vite ancor più importante: «I controlli proseguiranno e anzi in accordo con le forze dell'ordine sono già stati e saranno intensificati soprattutto il mercoledì e il fine settimana. Va però ricordato che per uscire da questa situazione le autorità competenti possono fare alcune cose decisive come informare, prevenire e se necessario anche reprimere i comportamenti non responsabili ma resta il fatto che solo una grande responsabilità collettiva fa davvero la differenza».
Molto interessato alle nuove disposizioni anche Antonio Bressa, assessore al commercio e alle attività produttive: «Teniamo la situazione monitorata ma è evidente che i Dpcm hanno introdotto delle modalità di consumo che ci mettono già al riparo rispetto al problema degli assembramenti in piedi nelle piazze. Ora si tratta di verificare l'applicazione delle norme e al tempo stesso di chiedere che siano previsti indennizzi per quelle attività che di fatto ora non potranno aprire perché non hanno sufficiente spazio per il servizio al tavolo, come è il caso dei locali di alcune zone del centro». Ieri n municipio è spuntato un nuovo termoscanner automatico. Probabilmente sarà posizionato all'ingresso di Palazzo Moroni. Intanto Digitalmeet, la rassegna digitale di Fondazione Comunica e I-Center TAG Padova, si riconverte e tutti gli appuntamenti diventono digitali: «Siamo stati i primi in Italia - dicono con orgoglio gli organizzatori - ad essere stati capaci di cambiare in corso d'opera».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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