LO SCENARIO
PADOVA «Arturo Lorenzoni, vicesindaco con delega a politiche

Martedì 14 Luglio 2020
LO SCENARIO
PADOVA «Arturo Lorenzoni, vicesindaco con delega a politiche del territorio e sviluppo urbano sostenibile, università, mobilità e viabilità...». Sono le 20.06 di giovedì 13 luglio 2017. Giacca blu, camicia bianca e cravatta rossa, il professore di Economia dell'energia riceve formalmente l'incarico dal sindaco Giordani. Il cortile di Palazzo Moroni è stracolmo, perché è la sera del primo consiglio comunale dopo la vittoria al ballottaggio. Sono passati esattamente tre anni e un altro 13 luglio segna una nuova svolta. Artù - come lo chiamano alcuni suoi fedelissimi - entra in sala Bresciani Alvarez alle 12 spaccate. La cravatta rossa lascia spazio alla scelta del blu, l'espressione è meno emozionata e più tirata, la battuta iniziale aiuta a stemperare un po' di sana tensione: «Ho deciso di prendermi un anno sabbatico...». Il sorriso dura giusto tre secondi perché poi il professore si fa serio e va subito dritto al punto: «Domani lascio il mio incarico di vicesindaco della città di Padova».
Parla per venti minuti abbondanti, un po' leggendo e un po' a braccio. Dice tante cose e altrettante sono quelle che preferisce non dire. Non è mistero che le ultime settimane siano state colme di tensioni legate alla trattativa interna sulla sua successione, ma oggi è il giorno dei saluti e dei ringraziamenti. Nessuna polemica, nessun sassolino da togliersi dalla scarpa (nera, elegante, sotto l'abito blu). «Io lasciato solo? No, sento fiducia e appoggio». «Io abbandono la città? Per nulla, questo è un consolidamento del percorso». «Le frizioni nella maggioranza? Fisiologiche».
LA GIORNATA
Il candidato governatore è abituato ad alzarsi presto per leggere i giornali e arrivare di buon'ora in municipio. È così anche questo insolito lunedì. Il sorriso ai dipendenti, una veloce riunione, due battute con le colleghe di giunta e poi via in conferenza. Il monologo, le interviste, le foto e poi un altro incontro politico. Gli scaffali da svuotare e gli scatoloni da riempire? C'è tempo. Lorenzoni oggi incontrerà il sindaco Giordani (di ritorno in municipio dopo un'operazione) e alle 14 parteciperà alla giunta portando due delibere a cui tiene molto: l'atto di indirizzo per il bando sui monopattini e soprattutto la convenzione per l'ampliamento del Parco Guizza. Al termine metterà nero su bianco le proprie dimissioni. Sarà quello, con le pastine e una bottiglia di vino, il momento più umano ed emozionante. Ci sarà tempo, però, per un altro appuntamento padovano: alle 19 sarà al parco dei Girasoli di via Bainsizza per parlare del futuro dell'area verde al Basso Isonzo. Da domani mattina potrà dedicarsi solo alla sfida a Luca Zaia.
LA MAGGIORANZA
E il centrosinistra che fa? Ieri alla conferenza erano presenti le tre colleghe arancioni in giunta (Benciolini, Gallani e Nalin) assieme alla candidata del Veneto che vogliamo Elena Ostanel (assente, invece, l'altro candidato in pectore, Marco Carrai). «Lo ringrazio per questi tre anni intensi, per avermi coinvolta in questo impegno politico per Padova: sono stati anni complessi in cui abbiamo imparato molto e molto abbiamo lavorato» scrive Benciolini. «Grazie per il tuo lavoro, grazie per aver condiviso con noi tre anni fa il sogno di una politica e di una città differenti» aggiunge Nalin. La collega Gallani pone l'accento sulla continuità: «Abbiamo toccato con mano come molte questioni, specie quelle ambientali, devono essere affrontate ad un livello superiore rispetto a quello comunale. Per questo il nuovo impegno di Arturo è ancora più forte ed utile e vicino alla città».
LA SUCCESSIONE
In quel famoso primo consiglio comunale del 13 luglio 2017 il sindaco Giordani aveva seduti accanto da un lato Lorenzoni e dall'altro Micalizzi. Non potevano certe immaginare che tre anni dopo quella foto sarebbe stata la premonizione di un passaggio di consegne. Il nuovo vice sarà infatti l'attuale assessore ai Lavori pubblici, mentre le deleghe di Lorenzoni andranno al presidente di Busitalia Andrea Ragona. C'è una frase che Lorenzoni ripete come un mantra negli ultimi giorni: «Il mio tavolo è pieno di progetti ben avviati. Chi mi sostituirà non si annoierà». Eccola, la sua eredità.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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