LE REAZIONI
PADOVA «Non poteva essere che l'Inail a provvedere agli infortuni

Sabato 25 Maggio 2019
LE REAZIONI
PADOVA «Non poteva essere che l'Inail a provvedere agli infortuni della politica, dopo vent'anni in cui il nuovo Policlinico è stato portato in giro per Padova». E' sarcastico ma felice l'angiologo Giampiero Avruscio, presidente dell'Anpo del polo di via Giustiniani, che si fa portavoce la soddisfazione dei primari ospedalieri per quella che definisce una notizia molto positiva.
I PRIMARI
Ma «resta il nodo non risolto della valorizzazione dei medici ospedalieri su cui grava il maggior peso assistenziale e il maggiore rischio clinico. Non vorrei che si pensasse - riflette l'esponente dell'Associazione nazionale dei primari ospedalieri - che un letto più comodo o una stanza più accogliente fossero sufficienti a curare le persone. Dodici anni senza contratto la dicono lunga su come la questione dei medici e l'emigrazione dei giovani camici bianchi siano al centro degli interessi della politica. Chiederò alla mia parte sindacale di chiedere un finanziamento all'Inail. I professionisti della salute - conclude Avruscio - dovrebbero avere un valore superiore rispetto ai muri dentro cui operano».
UNIVERSITÁ
Un fulmine a ciel sereno per l'Ateneo. «Una notizia bellissima, mamma mia. Bisogna fare i complimenti al governatore». Lì per lì fatica a crederci dalla sorpresa, ma subito dopo si dice «personalmente molto contento» il professor Mario Plebani, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università. «E' un'ottima notizia anche rispetto al congresso di lunedì: diciamo che non saranno 15 mesi, ma adesso possiamo ipotizzare sicuramente meno di 15 anni!». Il nuovo Policlinico universitario di Padova, che da almeno un decennio costituisce un tema scottante, discusso, e controverso non solo a livello cittadino ma anche regionale, dopodomani sarà infatti sotto la lente non solo di medici ma di giuristi, chiamati a raccolta dalle nell'Aula Magna di Palazzo del Bo. Titolo, decisamente provocatorio: A Padova il nuovo Policlinico si deve fare in quindici mesi.
Argomenta Plebani, alla luce del sì dell'Inail a intraprendere le procedure per finanziare l'opera per la bellezza di 450 milioni: Stiamo cercando tutti insieme, Azienda ospedaliera, Università, Comune, Regione, di accelerare, e lunedì ascolteremo la verità sulle pratiche burocratiche e come fare, senza naturalmente interferire nell'iter legale, le cose al meglio ed evitare intoppi. Ad aprire e chiudere i lavori le relazioni di due giudici costituzionali Luca Antonini e Daria de Pretis a sottolineare come le riflessioni si svilupperanno tutte nella cornice dei valori su cui è fondata la nostra Costituzione si legge nella presentazione a firma del cardiochirurgo Gino Gerosa, di Carola Pagliarin, docente di Diritto amministrativo all'Università di Padova, e del vice procuratore generale della Procura generale della Corte dei Conti Paolo Luigi Rebecchi. Un Policlinico che, appunto, si deve fare in quindici mesi non in quindici anni, perché è una struttura a cui guarda un'intera comunità, fatta di pazienti, sanitari, ricercatori, per migliorare le cure, per far progredire scienza e innovazione, e per mantenere l'eccellenza padovana nella scuola e nella clinica medica che sempre ha contraddistinto l'area della medicina e della ricerca medica e biomedica della nostra città».
IL RETTORE
Breve - ma intensamente ottimista - la dichiarazione del magnifico rettore dell'Università Rosario Rizzuto di fronte al congruo budget che consente, stavolta davvero, di poter cantierizzare l'ospedale nuovo a Padova Est: «La comunicazione dell'Inail è un ulteriore, importante, tassello verso la realizzazione del nuovo polo ospedaliero di Padova afferma il numero uno dell'Università Il sostegno finanziario è segno di come l'istituzione pubblica creda nel progetto messo in campo da tutti i soggetti coinvolti. E voglio credere che sia stata premiata anche l'unità di intenti e la determinazione dimostrata nel disegnare il futuro di un'opera fondamentale non solo per Padova ma per l'intera regione e di riferimento per la sanità nazionale. Un polo ospedaliero capace di valorizzare al meglio le eccellenti competenze della nostra Scuola medica».
Federica Cappellato
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