LE REAZIONI
PADOVA Frotte di ragazzi con il sorriso stampato in viso, sollevati

Venerdì 21 Febbraio 2020
LE REAZIONI PADOVA Frotte di ragazzi con il sorriso stampato in viso, sollevati
LE REAZIONI
PADOVA Frotte di ragazzi con il sorriso stampato in viso, sollevati dalla fine di un'altra mattinata di lezioni, spensierati, rumorosi. Così è la tipica uscita da scuola dei liceali. Così non è stato ieri all'istituto Duca D'Aosta. Occhi gonfi, guance arrossate e rigate di lacrime, giovanissimi che si sorreggevano a vicenda e abbracci con i professori. A travolgerli è stata una notizia difficile da accettare per gli adulti, quasi impossibile da comprendere per degli adolescenti. La morte improvvisa di una di loro, proprio in mezzo a loro. Anna Modenese se n'è andata ieri mattina, dopo due giorni di ricovero nell'unità di terapia intensiva coronarica del centro Gallucci. Due giorni in cui si è continuato a sperare che da quel letto d'ospedale sarebbe uscita, che sarebbe presto tornata tra i banchi del liceo di scienze umane dove era approdata solo cinque mesi fa, dove aveva stretto tante nuove amicizie. Compagni e compagne che oggi devono fare i conti con una tragedia più grande di loro. L'annuncio è arrivato nel corso delle lezioni e ai docenti della classe prima frequentata da Anna è toccato il duro compito di comunicarlo agli alunni.
GLI SFOGHI
I ragazzi sono rientrati a casa alle 12, un'ora prima della maggior parte delle altre classi. Le compagne si sono riunite a gruppetti, singhiozzanti, qualcuna nascondendo le lacrime dietro gli occhiali da sole. «Ti rendi conto? Aveva 14 anni! Noi abbiamo 14 anni!» si è sfogata una di loro afferrando le braccia di un'altra. «Non possiamo farci niente, per me non è vero, non può essere» le rispondeva l'amica. Altre due escono appoggiandosi l'una all'altra, una con il volto nascosto nella spalla della compagna. Imboccano via del Santo e la percorrono tutta così, unite in un unico dolore. «É stata una mattina surreale racconta un ragazzo alla madre che lo attende all'uscita adesso vogliamo organizzare qualcosa ma non siamo riusciti a parlarne stamattina. Vogliamo tenere lì il suo banco, non lo so. Non so cosa fare» balbetta smarrito. Tre ragazzine restano a lungo all'ingresso, una è piegata sulla bicicletta, con un fazzoletto tenta di asciugare le lacrime che non riesce a trattenere. Gliene passano un altro, poi un altro ancora. A confortarla arriva una professoressa, per lunghi minuti le due restano abbracciate: una vicinanza insolita, una barriera tra docenti e studenti infranta davanti alla tragedia. «Come possiamo spiegare a loro qualcosa che nemmeno noi adulti riusciamo a comprendere? Stiamo cercando di capire che cosa fare, come metabolizzare l'accaduto» spiegherà poi l'insegnante. É l'unica tra il personale scolastico a scucirsi.
LA NOTA
Nel pomeriggio l'istituto ha diffuso una nota ufficiale firmata dal preside Alberto Danieli: «Questi ultimi giorni sono stati diversi. Una studentessa, un'adolescente che interrompe il suo percorso di vita, una studentessa che vola via da scuola, dall'ambiente che prepara alla vita adulta, alla vita sociale, alla vita professionale, che prepara al domani, è un evento indescrivibile. Da oggi piangiamo la nostra Anna. Fin da domani - spiega - sono programmati interventi di supporto alla classe che ha vissuto in prima persona il dramma della perdita di una compagna: si attueranno più interventi di sostegno psicologico volti all'elaborazione di quanto vissuto. I prossimi due giorni saranno giorno di lutto per l'intera comunità scolastica del Duca d'Aosta. Ogni classe è invitata a riflettere sulla vita, sul suo valore e sulla interruzione, sulla mancanza della vita. Alle 10.30, nelle due giornate, la campanella suonerà per invitare ad un raccoglimento di un minuto, un minuto che potrà e dovrà continuare a lungo nei nostri cuori e nelle nostre menti. L'intera comunità scolastica si stringe simbolicamente intorno ai genitori, alla famiglia, ai cari di Anna».
Quella ragazzina esile, dal sorriso gentile con gli occhi blu, ieri sarebbe dovuta essere con loro a varcare la soglia per tornare a casa a pranzo. «Lei non c'è, non c'è. Voglio andare a casa» sussurra una ragazzina.
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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