LE REAZIONI
PADOVA C'è chi, come i commercianti, auspica un maggiore dialogo

Giovedì 5 Dicembre 2019
LE REAZIONI PADOVA C'è chi, come i commercianti, auspica un maggiore dialogo
LE REAZIONI
PADOVA C'è chi, come i commercianti, auspica un maggiore dialogo e un'eventuale retromarcia, e c'è chi si augura, come il Comitato Mura, che le posizioni prese vengano confermate. Il cambio al vertice della Sovrintendenza, con l'avvicendamento fra Vincenzo Tinè, trasferito dopo appena tre mesi, e il padovano Fabrizio Magani, in arrivo da Verona, agita il dibattito sulle due grandi questioni aperte: la gestione dei plateatici nelle piazze del centro, con regole inasprite proprio ieri, e la realizzazione della nuova Pediatria.
LA CATEGORIA
Fin dal principio in rotta di collisione con le direttive della Sovrintendenza su assetto di ombrelloni e tavolini nel salotto buono della città, l'Associazione provinciale pubblici esercizi da un lato plaude al cambio della guardia ma dall'altro, dopo la notizia del nuovo inasprimento delle restrizioni, alza il tiro. «Siamo basiti per quest'ultimo colpo di coda del sovrintendente Tinè - afferma il segretario Filippo Segato - Non si può dire a maggio una cosa e sei mesi dopo dirne ancora un'altra. Gli esercenti sono in stato confusionale, ma non certo per colpa loro. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Nuove regole magari a febbraio?». Le modifiche sui plateatici entreranno in vigore dal primo gennaio, e la scadenza preoccupa non poco l'Appe. «I commercianti investono per mantenere la loro attività, questi cambi in corsa sono spiazzanti dal punto di vista economico, con gravi ripercussioni anche sugli organici. Siamo passati dall'incremento e dalle agevolazioni del periodo Bitonci all'esatto contrario». Cosa chiede l'Appe al nuovo sovrintendente Magani? «Un cambio di marcia, più dialogo, l'apertura di una nuova stagione di collaborazione. Servono chiarezza e regole certe e condivise per tutti. Noi come associazione siamo sempre stati disponibili e lo siamo ancora».
Non si arrendono, cambio del sovrintendente o meno, due dei titolari che hanno presentato ricorso al Tar contro le nuove regole. «Io vado avanti - dice Toni Ymeraj, titolare del Gancino di piazza Duomo - e mi sorprende che tanti altri abbiano subito senza reagire. Devo rinunciare a 50 metri quadri di plateatico, praticamente lo dimezzo, non è accettabile. Comune e Sovrintendenza dovrebbero esaminare le singole situazioni e definire un regolamento una volta per tutte». «Non si possono continuamente cambiare le carte in tavola, si crea un enorme danno all'assetto economico delle attività - sostiene Mirco Michielotto della Gineria - Queste continue restrizioni sono in contrasto con la gestione e la vitalità degli spazi pubblici cittadini. Possiamo solo sperare nel dialogo e nel ripensamento del nuovo sovrintendente».
IL PROGETTO
E la nuova Pediatria. Qui le posizioni restano in netto contrasto. «Dobbiamo solo sperare che finisca tutto bene nel più breve tempo possibile - afferma Roberta Zito, portavoce del Forum delle associazioni amiche della Pediatria - Non c'è più tempo per ripensamenti, nessuno deve ormai cambiare o rallentare il progetto, significherebbe buttare al vento due anni di lavoro. Se qualcuno aveva qualcosa da ridire, doveva farlo prima». Sul fronte opposto il Comitato Mura che per bocca di Ugo Fadini si augura che la posizione rigida della Sovrintendenza sia mantenuta. «La nuova Pediatria va fatta, ma come diciamo da due anni va ripensata e va trovato un accordo per renderla meno impattante sulle Mura».
Maria Grazia Bocci
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