LE REAZIONI
PADOVA Avevano chiesto stanze di degenza di dimensioni adeguate e

Giovedì 18 Ottobre 2018
LE REAZIONI
PADOVA Avevano chiesto stanze di degenza di dimensioni adeguate e flessibili, capaci di ospitare al massimo due bambini e i rispettivi accompagnatori in letti confortevoli per la permanenza notturna. E poi day hospital e ambulatori con accorgimenti a misura dell'infanzia, spazi per la scuola (presenza quarantennale nell'ospedale di Padova), una foresteria per chi viene da lontano, una cucina e una stanza lavanderia ad uso dei genitori.
Le famiglie dei ricoverati, raccolte attorno al Forum delle Associazioni Amiche della Pediatria (quattordici, tra le quali la famosa Fondazione Salus Pueri, a rappresentare le famiglie di bimbi ricoverati, dai cardiopatici ai nefropatici, dai neurologici ai reumatici, dai metabolici ai terminali) avevano sollecitato un ripensamento complessivo, un tuffo nell'avanguardia più funzionale e intelligente, che conduca lontanissimo dall'odierna, ormai insostenibile e impresentabile, situazione logistica. E così sarà.
Richieste quasi tutte accolte. «Il progetto presentato non ci sembra niente male, le stanze sono belle, gli spazi ampi. Fino a qui siamo contenti, in attesa di approfondire l'aspetto ludico-ricreativo», commenta Roberta Colella Zito, presidente del Forum. In 47 pagine la rappresentanza di genitori aveva steso i suoi desiderata, partendo dall'attualità. E sperando che la loro voce venisse presa in considerazione. «Lo stato attuale della Pediatria non solo disattende i principi enunciati nella Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale - scrivevano nel Report - ma non permette neppure un riconoscimento obiettivo delle eccellenze mediche che offre, generando e amplificando così quelle emozioni negative come l'ansia, l'angoscia, il panico, la depressione, presenti naturalmente in chi è costretto a vivere in ospedale e a subire l'ospedale».
Le Associazioni riconoscono quali elementi comuni, argomenta Colella Zito, la dignità e il benessere del bambino, il supporto ai genitori, la collaborazione con i sanitari, il riconoscimento del valore dell'Istituzione e la sensibilizzazione della popolazione. Tutto viene fatto, sostengono i familiari dei piccoli pazienti, con l'obiettivo condiviso di eliminare o ridurre al minimo il trauma dell'ospedalizzazione. Anche gli insegnanti della scuola attiva in Pediatria, e riconosciuta a tutti gli effetti dal Ministero dell'Istruzione, sono usciti dalla presentazione del progetto col sorriso sulle labbra. La scuola elementare dalla Clinica pediatrica dell'Università di Padova venne inaugurata nell'anno scolastico 1974-1975, grazie all'interessamento dell'allora direttore Franco Zacchello, inizialmente come emanazione dell'elementare Ardigó e poi come realtà autonoma. Creata una pluriclasse: inizialmente vi afferivano anche i bambini del reparto di Oncoematologia, successivamente venne creata un'altra classe per evitare rischi di infezione.
Nell'anno successivo fu istituita un'altra pluriclasse in modo da coprire il primo e il secondo ciclo, e nel 1977 anche la scuola materna, la prima nel territorio Italiano. Ora il servizio è coperto fino alle superiori, tant'è vero che in ospedale si svolgono anche gli esami di Maturità.
F.Capp.
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