LE REAZIONI
BORGO VENETO Evasori sia per il fisco, sia per l'ufficio tributi

Martedì 2 Luglio 2019
LE REAZIONI BORGO VENETO Evasori sia per il fisco, sia per l'ufficio tributi
LE REAZIONI
BORGO VENETO Evasori sia per il fisco, sia per l'ufficio tributi del comune. Le società che si sono succedute nella proprietà del centro commerciale Megliadino, inaugurato a giugno del 2007, non hanno mai versato un centesimo di tasse al Comune di Megliadino San Fidenzio prima e di Borgo Veneto poi, alla luce della fusione avvenuta l'anno scorso. L'inadempienza riguarda la vecchia tassa dell'Ici, l'Imu e la Tasi. Tanti gli avvisi spediti dagli uffici comunali ai legali rappresentanti delle varie società che fanno capo ai tre imprenditori arrestati nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle: il romano Antonio Miano e i due bresciani Alessandro Muzzarelli e Danilo Gasparotto. Avvisi puntualmente firmati ma mai impugnati dai legali rappresentanti, che non si sono mai preoccupati di aprire un dialogo con il Comune tentando di giustificare in qualche modo il mancato versamento delle imposte. Tanto da ricevere anche gli avvisi di Equitalia, fino al 2010.
IL DOVUTO
Le cifre che la società di turno (l'ultima in ordine cronologico è la Retail Park Megliadino) avrebbe dovuto versare al Comune si aggirano sui 60mila euro all'anno, a cui va aggiunta però una sanzione pari al 30% dell'importo. La Retail Park, proprietaria di gran parte del centro commerciale dall'agosto del 2016 (mentre una porzione è di proprietà del supermercato Iper Tosano subentrato al Bennet) ha dichiarato il fallimento lo scorso maggio. Della procedura si sta occupando il Tribunale di Rovigo, competente per territorio. L'adunanza dei creditori per l'esame dello stato passivo è fissata per il prossimo 24 ottobre e il Comune si inserirà nella procedura fallimentare comunicando al curatore che l'ente è debitore per i quattro mesi del 2016, le intere annualità del 2017 e del 2018 e i primi cinque mesi del 2019.
L'amministrazione borghigiana spera si faccia finalmente chiarezza rispetto a una situazione che si trascina ormai da molto tempo e che il Comune di Borgo Veneto ha ereditato come una patata bollente da Megliadino San Fidenzio, uno dei tre comuni andati a fusione a febbraio del 2018. Proprio l'inadempienza dei tributi ha arenato il secondo ampliamento dell'area del centro commerciale di via Vallesella. Il progetto prevederebbe infatti l'insediamento di un punto food in cui inserire una catena di ristorazione. Mentre nell'area verde attigua al centro commerciale dovrebbe essere realizzata una pista da go kart. Ma per il momento l'iter è bloccato.
IL FUTURO
«Non mi aspettavo che il centro commerciale finisse in questa bufera afferma la commessa di un negozio di abbigliamento La gestione è sempre stata intransigente: bastava un ritardo di 5 minuti nell'apertura del negozio per far scattare una multa da 500 euro. I contratti di locazione si rinnovano ogni dieci anni. Qualcuno, allo scadere del termine, è stato costretto a chiudere perché nel frattempo la tariffa era aumentata». Il futuro del Megliadino non è al momento in discussione. All'orizzonte non si profila nessuna ipotesi di chiusura. «Per gli oltre 50 negozi l'unico rischio potrebbe essere un danno di immagine ma niente di più spiega il segretario provinciale di Confesercenti Maurizio Francescon visto che sono in contratto d'affitto d'azienda e l'indagine della Finanza riguarda condotte illecite di chi ha gestito ed era proprietario dell'immobile». E da parte dei sindacati l'appello è a una maggiore attenzione: «Il Veneto non è immune da situazioni di questo tipo afferma Cecilia De Patz, segretaria generale della Filcams Cgil Veneto occorre una maggiore vigilanza da parte delle istituzioni».
M.E.P.
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