«Le mie preghiere e quelle del Papa» L'abbraccio di Parolin agli anziani

Domenica 27 Settembre 2020
«Le mie preghiere e quelle del Papa» L'abbraccio di Parolin agli anziani
L'INCONTRO
MERLARA La messa in ricordo dei 34 nonni della Scarmignan che non ce l'hanno fatta, ma anche il saluto e la benedizione ai superstiti a nome di papa Francesco, sulla soglia del pensionato dove le visite restano ancora schermate da un vetro. Così Merlara ha ricevuto la carezza del papa attraverso le parole e la presenza del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano. Il primo ministro della Santa Sede, 65enne originario di Vicenza, ha fatto visita a Merlara per portare il conforto e la vicinanza del pontefice. «In questa comunità dove tanto si è pianto e dove permangono mestizia e dolore, Gesù è vicino a coloro che soffrono», ha esordito il primo ministro del Vaticano durante l'omelia della messa delle 18.30 da lui presieduta e dedicata proprio alle vittime della pandemia, con un'attenzione particolare ai 34 ospiti della casa di riposo. «Gesù non ci salva tenendoci lontano dalle difficoltà ma ci tiene per mano soprattutto nelle ore più difficili ha proseguito il cardinale davanti a una chiesa che ospitava circa 200 persone, comprese la sindaca Claudia Corradin, la presidente del pensionato Roberta Meneghetti e i rappresentanti delle autorità militari. Gli ospiti e gli operatori del pensionato invece seguivano la messa a distanza grazie alla diretta Facebook . Il Signore non si limita a indicarci la necessità di passare per la porta stretta ma è Lui a varcarla per primo. Anche nella difficoltà generata da questa pandemia che ci disorienta conserviamo ampi spazi di libertà: possiamo chiuderci a riccio nei nostri problemi o aprirci alla solidarietà. Il papa lo ha detto e lo ribadirà nella prossima enciclica: o ci si salva insieme o non ci si salva». Parolin ha ribadito la vicinanza del pontefice alla comunità ferita dalla perdita dei 34 nonni: un legame che si era già creato tre mesi fa quando il parroco don Lorenzo Trevisan ha incontrato il pontefice durante l'udienza dedicata ai sacerdoti e a chi ha operato in prima linea nelle zone più colpite dal Covid. In quell'occasione il sacerdote aveva consegnato al papa le lettere dei nonni superstiti. «Il dolore nostro e dei familiari delle vittime è ancora molto profondo ma la sua presenza qui ha detto don Trevisan rivolgendosi al cardinale è una carezza e un balsamo che sana la ferita provocata da un killer silenzioso». Merlara non dimentica i momenti bui attraversati nei mesi scorsi: il cartellone con le foto dei 34 ospiti è posizionato in bella vista accanto alla sacrestia. E i loro nomi hanno risuonato ancora una volta nella grande navata. «Abbiamo pregato sulla pelle dei nostri nonni e questo è il quarto regalo inaspettato dopo la messa in memoria delle vittime celebrata dal vescovo Claudio, il sorvolo in elicottero delle reliquie del Santo e l'udienza da papa Francesco», ha concluso il parroco prima di ringraziare Parolin in uno scroscio di applausi. Al segretario di stato ha chiesto di portare non soltanto i saluti e l'affetto della comunità ma anche una lettera scritta dai chierichetti, che hanno fatto una foto di gruppo insieme al cardinale. «Vi porto nel cuore e nella preghiera. Certamente porterò al papa la vostra vicinanza e il vostro affetto», ha promesso Parolin. Sulla navata sinistra è stata inaugurata una lapide a ricordo della visita. Poi lo strappo alla rigida tabella di marcia imposta dalla fitta agenda del cardinale per un breve saluto alla casa di riposo. Parolin l'ha raggiunta a piedi. Ad attenderlo sulla soglia, oltre alla sindaca, alla presidente e ad alcuni operatori, c'erano anche Maria e Rosalba in rappresentanza di tutti i 46 ospiti. «Non dimenticateci», ha raccomandato Maria, storica attivista merlarese dell'azione cattolica, agitando le mani dalla sua sedia a rotelle. «Vi assicuro la mia preghiera e quella del papa», ha risposto il cardinale, intonando un'Ave Maria e impartendo la benedizione, a cui Rosalba ha risposto prima con un segno di croce e poi con un bacio. L'amministrazione comunale e il cda della casa di riposo hanno omaggiato il segretario di Stato rispettivamente con alcuni volumi di storia del territorio e con un piccolo quadro. «La visita del cardinale - affermano sindaca e presidente - è un conforto che allevia il pesante strascico dell'esperienza che abbiamo attraversato».
Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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