LE INDAGINI
STANGHELLA Massimo dispiegamento di forze ieri alla ricerca di Samira

Sabato 25 Gennaio 2020
LE INDAGINI STANGHELLA Massimo dispiegamento di forze ieri alla ricerca di Samira
LE INDAGINI
STANGHELLA Massimo dispiegamento di forze ieri alla ricerca di Samira El Attar. Già dalla mattina sono entrati in azione tutti i mezzi per trovare il corpo: sommozzatori dei vigili del fuoco, ruspe, carabinieri con il georadar e cani molecolari. A Stanghella le ricerche sono riprese nei terreni dietro la casa di via Statale, dove abitava Samira con il marito Mohamed e la loro bambina. Sono di nuovo stati passati al setaccio i campi, i casolari della zona ma anche il ciglio della strada e il cortile della casa. Non sono stati ignorati neppure alcuni pozzetti. Anche il fiume Gorzone-Frassine è stato perlustrato con grandissima attenzione.
I sommozzatori hanno battuto il fondale palmo a palmo, mentre con i gommoni è stata accuratamente ispezionata ogni ansa. Le parole pronunciate dalla bimba di Samira e Mohamed alle maestre e a i compagni e che lasciano intendere che l'uomo abbia picchiato la moglie per poi gettarla in acqua «dove ci sono i pesci e il grosso tubo nero», sono state tenute in grande considerazione dagli inquirenti. E così, mentre alle 11 a Rovigo è iniziato l'interrogatorio di Barbri, i carabinieri di Padova hanno anche cominciato una ricerca minuziosa in un'area adiacente il fiume, nella frazione di Carmignano del Comune di Sant'Urbano. Secondo alcune testimonianze raccolte durante le indagini, infatti, nelle scorse settimane Mohamed sarebbe stato avvistato diverse volte proprio in quella zona.
Avvalendosi di un cane molecolare e del georadar, quindi, i carabinieri hanno perlustrato la zona. Ma perché quella stessa area non era stata oggetto di ricerche prima d'ora? Pare che la neve caduta poco più di un mese fa avesse reso impossibile cercare tracce riconducibili a Samira o al marito Mohamed. Era infatti il 12 dicembre giorno quando, nonostante la copiosa nevicata, attorno alla casa di Samira c'era stato un gran dispiegamento di carabinieri, che avevano isolato non solo via Statale, dove appunto viveva la famiglia Barbri, ma anche gli accessi ai campi retrostanti l'abitazione. I militari avevano deciso di ispezionare con il georadar i terreni circostanti, già perlustrati in lungo e in largo nelle settimane precedenti, anche con l'ausilio dei cani molecolari.
In quell'occasione erano stati utilizzati anche degli escavatori, che avevano rivoltato un'ampia porzione di terreno dietro l'abitazione di via Statale. All'indagine contribuiscono anche i Ris di Parma. Nei giorni scorsi hanno analizzato gli oggetti di Samira ritrovati dallo stesso Mohamed lungo il fossato che costeggia la statale 16: uno stivaletto, un portachiavi e un braccialetto. Ma soprattutto le dodici tracce biologiche individuate dai cani molecolari nell'area attorno all'argine del Gorzone, dove secondo quanto registrato dal Gps del cellulare Mohamed si sarebbe intrattenuto per circa tre ore nella notte del 22 ottobre scorso, ovvero quella successiva alla scomparsa di Samira. Cellulare che risulta spento dalle 17 del giorno di capodanno, quando Barbri aveva lasciato l'Italia per andarsene prima a Barcellona e poi a Madrid. Che fine avesse fatto il suo telefonino era stato un mistero fino a ieri, quando i carabinieri l'hanno ritrovato allacciato al caricabatterie inserito nell'accendisigari della Citroen del marocchino, nel garage di casa. Sul sedile anche la cartellina con tutti i documenti di Mohamed, della bambina e il passaporto scaduto di Samira.
Ma perché lasciare il cellulare in macchina se si parte alla volta della Spagna per cercare la moglie? L'avvocato Daniele Pizzi, difensore di Barbri, evidenzia: «Aveva detto che l'aveva lasciato a casa perché la figlia potesse giocarci. Dichiarazione che cozza col fatto che l'avesse messo nell'auto chiusa con le chiavi che si era portato in Spagna. Mi aspetto una svolta da lui. Gli elementi rinvenuti stridono con la sua versione. La prossima volta che comparirà davanti al giudice dovrà dire cose fondate».
Camilla Bovo
Marina Lucchin
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