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PADOVA Collegare l'impianto d'allarme al numero di pronto intervento

Martedì 17 Settembre 2019
LE CATEGORIE PADOVA Collegare l'impianto d'allarme al numero di pronto intervento
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PADOVA Collegare l'impianto d'allarme al numero di pronto intervento delle forze dell'ordine, tenere sotto controllo comportamenti anomali, illuminare l'interno e l'esterno del negozio e non accumulare grandi somme in cassa. Questi i consigli delle associazioni di categoria agli esercenti padovani, dopo i numerosi furti che nelle scorse settimane hanno colpito la Stanga e la zona industriale. E per dare un aiuto concreto ai commercianti, Ascom Confcommercio ha stanziato 100 mila euro per mettere in sicurezza il proprio negozio.
IL PROGETTO
«Dobbiamo partire dalle spaccate di questi mesi per migliorare la sicurezza dei nostri esercizi afferma il presidente Ascom, Patrizio Bertin -. Sono ancora a disposizione 74 mila euro. Il progetto prevede l'erogazione di un contributo ai titolari di pubblici esercizi e attività economiche per migliorare la sicurezza passiva dei propri negozi con l'installazione di sistemi di video allarme anti rapina e anti-intrusione, blindature, serrande e saracinesche vetri vetrine e porte antisfondamento, inferriate, porte blindate e impianti esterni aggiuntivi di illuminazione. Spesso il danno economico causato dall'intrusione dei malviventi è più ingente del furto in sé. Lo scorso anno ricordiamo i colpi in centro storico, ora sembra che queste bande di ladri stiano puntando la zona Est. Le forze dell'ordine si stanno impegnando per trovare i colpevoli, ma sappiamo che questi individui agiscono in maniera imprevedibile. Diventa fondamentale dotarsi di un buon sistema di allarme, magari collegato a carabinieri e polizia. Siamo vicini a tutti gli imprenditori colpiti da questi furti, con la speranza che la situazione si risolva al più presto».
TREGUA FINITA
Esprime preoccupazione anche l'Appe, l'associazione provinciale dei pubblici esercizi di Padova. «Dopo diversi mesi di tregua, non ci aspettavamo questa ripresa aggiunge Filippo Segato, segretario provinciale -. I pubblici esercizi vengono presi di mira perché maneggiano contanti, sono a piano terra e spesso le vetrine si affacciano a strade trafficate e di passaggio. La posizione purtroppo favorisce la fuga dei malintenzionati. Ladri che spesso studiano abitudini e movimenti dei commercianti, per andare a colpo sicuro. C'è da dire che comunque ci troviamo davanti a persone che si accontentano di arraffare anche pochi soldi e che portano via generi alimentari e di prima necessità. Il consiglio è di mettersi in rete tra esercenti, cercare di coordinare le uscite degli istituti privati di vigilanza e delle forze dell'ordine. La zona industriale non essendo residenziale, per sua natura, è meno presidiata di altre».
Un altro consiglio pratico è mantenere in cassa una quantità di denaro contante ridotta. «E' bene incentivare il pagamento con bancomat e carte di credito - sottolinea Segato Così si evita l'accumulo di denaro all'interno».
Confesercenti punta il dito contro la burocrazia e le leggi. «Occorrono misure forti di prevenzione e repressione dichiara Nicola Rossi, presidente -. Troppo spesso non c'è certezza della pena. Le forze dell'ordine lavorano bene, si impegnano con le indagini ma questi personaggi poi finiscono per farla franca. Si fatica ad individuare tutti gli autori del colpo e qualche inghippo viene fuori sempre. I furti purtroppo non sono una novità, il problema esiste ed esisterà sempre. Diventa fondamentale installare un buon sistema anti-intrusione e tenere gli occhi aperti. L'augurio è che questa serie di colpi finisca al più presto».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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