Le banche ci credono: «Dal notaio ci saremo»

Giovedì 19 Luglio 2018
IL DUBBIO
PADOVA Il motto è celebre: mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Ecco perchè in Comune nessuno si sbilancia ancora sulla certezza di avere la proprietà fisica dei terreni sepprima non vedrà la firma apposta dalle banche davanti al notaio. Certo, le due società satelliti a cui Unicredit e Monte dei Paschi hanno dato il mandato di chiudere l'operazione sono già pronte. L'atto è stato scritto, ma la partita non è ancora chiusa. Al punto che domani in Comune gli avvocati degli istituti presidieranno la porta della sala di Giunta per essere sicuri che subito dopo l'atto sia presa la decisione che più attendono, la variante al piano di lottizzazione che significa mano libera sui terreni che resteranno di loro proprietà.
LA STORIA
A smorzare ogni perplessità contribuisce Simone Salata, commercialista e figura fondamentale nella trattativa. É lui il liquidatore di Via S. Lazzaro properties srl la società che ha il 90 per cento dei terreni privati che servono al Comune per il nuovo ospedale. Ancora oggi ne sono soci Bruno Basso l'imprenditore edile poi fallito che su quella terra aveva previsto grandi insediamenti e la Bdp di imprenditori veneti. Quei terreni sono stati ipotecati dalle banche che reclamano crediti per 74 milioni dalla società.
Salata è stato il paziente tessitore dei rapporti con l'amministrazione. Che iniziarono addirittura con il sindaco reggente Ivo Rossi. Fu Salata a proporre un giorno a Rossi di far traslocare l'ospedale in quel sito, da Padova ovest. Invece di 64 espropri si sarebbe trovato davanti a due sole proprietà. Rossi lo fulminò con lo sguardo. Non così fece Bitonci che colse subito il valore tecnico e politico della proposta e nel 2015 strinse l'accordo con le banche: via le ipoteche in cambio del 50 per cento dei terreni al Comune, con libertà totale ai privati sul resto, 68.800 metri quadrati. Poi cadde ma il successore, Giordani, spinto anche da Regione e Università ha confermato la localizzazione.
E le banche definendo con il Comune, cercheranno di portare a casa almeno qualcosa dei milioni che hanno investito. Si parla di un valore delle aree di circa 35-38 milioni.
LA CERTEZZA
«Dunque le banche domani dal notaio ci saranno eccome» sottolinea Salata. Che continua: «Sono molto contento e soddisfatto della deliberazione favorevole degli istituti di credito finanziatori di Via San Lazzaro properties srl - prosegue - Ritengo sia il giusto coronamento di tre anni di lavoro dedicati a finalizzare un importante progetto per la città e la nostra regione. L'idea è nata con la precedente amministrazione Bitonci proseguita poi, con la stessa tenacia e determinazione dopo un breve periodo di analisi e approfondimenti dei dossier, anche dalla nuova amministrazione Giordani».
«Ringrazio in particolare i nostri tecnici, legali, architetti, soci e Consorziati, gli istituti di credito e tutto lo staff dell'amministrazione comunale, in primis il sindaco Sergio Giordani per aver creduto e sostenuto questo importante progetto, dal quale ne trarrà beneficio tutta la cittadinanza e la comunità scientifica».
E conclude. «Ribadisco la nostra ferma volontà a concludere gli atti notarili previsti per venerdì, con la convinzione che seguiranno i passaggi amministrativi promessi dal sindaco Giordani per lo stesso giorno e per lunedì 23. È un importante traguardo per tutti noi cittadini per i nostri figli per l'amministrazione pubblica e per la sanità».
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci