«La zona Cup di notte diventa bivacco per senzatetto e tossicodipendenti»

Martedì 18 Febbraio 2020
«La zona Cup di notte diventa bivacco per senzatetto e tossicodipendenti»
LA DENUNCIA
PADOVA «Bagni utilizzati come punto d'incontro per drogarsi e avere rapporti sessuali, vandalismi, danneggiamenti alle macchine distributrici di alimenti per rubare le monete, accattonaggio molesto e disturbo: da circa un anno continuano a verificarsi queste situazioni all'interno dell'ospedale di Padova, in particolare nell'area del Cup, a causa della presenza di una decina di tossicodipendenti, uomini e donne, i quali tutte le notti vengono a bivaccare e dormire dentro il polo sanitario in via Giustiniani».
La segnalazione arriva da Susanna Barbato, una dipendente nell'azienda ospedaliera: «Nei giorni scorsi, in tarda mattinata un balordo ha perfino appiccato il fuoco dentro il bagno vicino al Cup, dal quale si è sprigionato un gran fumo e odore di bruciato, che ha invaso tutto l'ambiente fino in fondo al corridoio del policlinico».
Barbato rivela inoltre che spesso, durante le pulizie dei gabinetti vengono ritrovate siringhe, fialette di metadone e cucchiai usati per scaldare la droga. «I senzatetto arrivano tutte le sere verso le 19.30, quando chiude il Cup, e si sistemano in prevalenza nell'area delle panchine, ma anche in altri punti dell'ospedale, posando a terra materassini, coperte e lenzuola col marchio dell'azienda, che poi abbandonano quando vanno via alla mattina, entro le 7.30, orario di riapertura del Cup puntualizza - Nel frattempo questi individui utilizzano i bagni per lavarsi, lasciandoli spesso in cattive condizioni igieniche, ma anche per fare uso di droga e avere rapporti sessuali, come l'uomo e la donna che pochi giorni fa sono stati scoperti nella toilette in stato di alterazione».
Non solo. «Durante la notte succede spesso che queste persone importunino chi passa per i corridoi, chiedendo soldi e intimorendo talvolta gli stessi operatori sanitari».
Della questione, è già stata informata la direzione sanitaria. «Nei mesi scorsi ho subito un'aggressione verbale da parte di uno di questi balordi, per cui mi sono recata in direzione sanitaria a denunciare lo stato di insicurezza e degrado nella struttura chiarisce Barbato - Da quel momento nulla è cambiato, non ho ottenuto nessun riscontro positivo ed anzi ho l'impressione che l'azienda ospedaliera faccia finta di non vedere, mentre altri colleghi hanno paura ad esporsi e a parlare di questi fatti».
«L'ospedale non può essere trasformato in un dormitorio per senzatetto. Queste persone devono essere accolte dai servizi sociali o dalle parrocchie e non in ospedale, dove bisognerebbe garantire ai pazienti la sicurezza e il rispetto dell'igiene».
Un'altra segnalazione riguarda la piaga dei furti in ospedale. «Persiste il problema dei balordi che durante la notte riescono a intrufolarsi nei reparti per rubare, mentre i pazienti dormono. Purtroppo non si può più fare affidamento sulla presenza della polizia, che fino ad alcuni anni fa svolgeva il turno di notte in ospedale, mentre ora non è più in servizio in quelle ore ed è sostituita dalla vigilanza».
Isabella Scalabrin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci