LA VISITA
PADOVA L'esame è durato quattro giorni. E Padova si è presentata

Sabato 14 Settembre 2019
LA VISITA
PADOVA L'esame è durato quattro giorni. E Padova si è presentata preparata. Molto preparata, dando il massimo per raggiungere l'ambizioso traguardo. Quindi i presupposti per ritenere che ormai sia a un passo dal raggiungerlo ci sono tutti. Da lunedì a ieri, infatti, un ispettore dell'Unesco ha visitato la città assieme all'assessore Andrea Colasio, soffermandosi in particolare sul circuito artistico di settecento anni fa, in virtù del quale è partita la candidatura di Padova Urbs Picta, il sito seriale degli affreschi del Trecento, a patrimonio dell'Unesco per il 2020. E se sull'esito del sopralluogo dell'ispettore Icomos di ufficiale ancora non c'è nulla, perché il rapporto che ora stilerà verrà divulgato a giugno, le reazioni del valutatore di fronte ai gioielli che ha potuto ammirare lasciano spazio all'ottimismo. La conferma è arrivata proprio nell'ultima tappa del tour esplorativo avvenuta ieri al Castello Carrarese dove, proprio sulla sommità della Torlonga, ammirando dall'alto lo splendido panorama, il rappresentante dell'Icomos ha affermato: «Un domani, quando la procedura per la candidatura sarà conclusa, questo Castello diventerà l'epicentro del sistema Urbs Picta». Musica per le orecchie di chi gli stava a fianco, cioè Colasio che, tra l'altro, di quel sito è il padre putativo.
LA PREPARAZIONE
É stato proprio quest'ultimo a predisporre i dettagli affinché l'ispettore, che è uno studioso e un critico d'arte famoso a livello internazionale, avesse una percezione completa del valore dell'insieme dei luoghi che rientrano nell'operazione. «Certo - ha commentato Colasio - io non posso dire nulla, ma la sensazione che ho riportato è che il nostro interlocutore, competente e qualificato, oltre che esperto di tecniche del restauro, sia stato molto colpito dalla bellezza dei luoghi che gli abbiamo mostrato e dalla grande storia del Trecento padovano, periodo in cui la nostra città aveva un ruolo scientifico rilevantissimo. Il pittore di corte Cennino Cennini, nel Libro dell'arte in cui parla di quel periodo padovano, scrisse: «Qui Giotto rimutò l'arte di dipingere dal greco in latino e aprì al moderno. Ecco, il valutatore conosceva questa citazione ed è quindi consapevole che dalle nostre parti è iniziata l'era moderna. È stato favorevolmente impressionato pure dall'integrità dei siti, che sono rimasti fruibili nel corso dei secoli. Inoltre, ha apprezzato le politiche di tutela che sono state messe in atto e il fatto di trovarsi di fronte una città viva, di livello internazionale cui i dati sul turismo stanno facendo registrare una crescita esponenziale. Padova gli ha mostrato molto di più rispetto a quanto è contenuto nel dossier spedito a Parigi per la candidatura Unesco. E poi un conto è leggere le descrizioni di queste bellezze, un altro è averle davanti per quattro giorni consecutivi. Adesso attendiamo il giudizio dell'Icomos e se chiederanno integrazioni, siamo pronti a fornirle».
A impressionarlo favorevolmente è stato anche il fatto che proprio sotto il Palazzo della Ragione sia tuttora attivo il più antico mercato del mondo, dove da sette secoli ogni mattina si vendono frutta e verdura. «Prendeva continuamente appunti - ha detto ancora Colasio - . L'esaminatore ha il ruolo di un pubblico ministero, che non può solidarizzare con l'imputato e che alla fine dell'inchiesta esprime un parere. Ma a mio giudizio ha colto la grande bellezza di Padova e le sue suggestioni, come quando a San Giorgio è stato accolto dalla musica di un violinista, o al Battistero del Duomo è salito su un'impalcatura e ha ammirato da vicino gli affreschi di Giusto de' Menabuoi, o ancora quando ha fatto il suo ingresso agli Scrovegni, e gli sono stati svelati i segreti dello straordinario ciclo giottesco. E ha colto l'essenza dell'insieme, cioè il fatto che l'Urbs Picta è una sorta di famiglia, in cui l'epopea carrarese è la madre e Giotto il padre».
GLI ALTRI ASPETTI
L'ispettore, infine, ha chiesto ragguagli pure sugli aspetti urbanistici e pratici: ha voluto avere informazioni sul piano regolatore, sul tragitto del tram esistente, sulle linee progettate, sul biglietto unico, sui pannelli informativi e sulle politiche di marketing per promuovere l'itinerario trecentesco.
Nicoletta Cozza
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