LA VICENDA
PADOVA «Sono consapevole che durante il consiglio comunale il

Mercoledì 29 Gennaio 2020
LA VICENDA PADOVA «Sono consapevole che durante il consiglio comunale il
LA VICENDA
PADOVA «Sono consapevole che durante il consiglio comunale il pubblico non può intervenire ma l'esasperazione per le condizioni del nostro quartiere, Pontevigodarzere, è ormai talmente alta che è sfuggito un commento a voce più o meno alta e trovo esagerata la reazione del presidente del Consiglio Tagliavini che ha fatto intervenire il vigile per farmi allontanare dall'aula».
La protesta arriva da Massimo Camporese portavoce dell'associazione Anima Critica che da anni si batte contro l'incuria nella quale versa l'estremo lembo nord della città. «Stiamo lavorando anche con il gruppo territoriale nord e abbiamo stilato una serie di situazioni di degrado che si protraggono ormai da anni. Ho partecipato al consiglio comunale di lunedì scorso durante il quale il consigliere Marco Sangati, che ringraziamo, ha presentato un'interrogazione sullo stato di abbandono del quartiere - continua Camporese - all'interrogazione il sindaco si è dimostrato disponibile a sanare alcune questioni, ha riconosciuto che il quartiere è trascurato e si è impegnato per realizzare i servizi igienici al capolinea del tram, ma ha poi passato la parola agli assessori Andrea Micalizzi e Francesca Benciolini con integrazioni al sindaco che definirei arrampicate sugli specchi. A quel punto la rabbia era tale che, a voce più o meno alta, ho osservato: Ma perchè non siete intervenuti prima nell'ordinaria manutenzione? Pontevigodarzere è ridotta ad un letamaio, circondata dal degrado e supermercati... Non è stato speso nemmeno un euro per risistemare il quartiere dalle tante criticità».
Si è scatenato l'incredibile. Camporese è stato gentilmente invitato a lasciare l'aula. «Mi chiedo se questa sia la tanto vantata dall'amministrazione casa di cristallo della comunità - continua il portavoce - a Pontevigodarzere risiedono circa 6000 padovani che pagano le tasse come gli altri e si ritrovano addirittura senza un regolare marciapiede sul lato ovest della via principale attraversata da migliaia di autoveicoli, dove non è garantita la sicurezza stradale a pedoni e ciclisti. Ma la trascuratezza si vede in tantissimi punti del quartiere».
«Di esempi ce ne sono moltissimi, prendiamo via Vittoria la staccionata lungo l'argine è crollata da anni, il manto d'asfalto di via Zanon non viene rifatto da 30 anni con le immaginabili conseguenze come nelle vie Corer e Favaretto - chiude - I fossati lungo via Rienza sono discariche e i resti di bivacchi e gli sbandati che vi stazionano sono visibili a tutti, la pista ciclopedonale da via Vittoria a via Rienza è disastrata, ma l'elenco dei disagi è lunghissimo».
Luisa Morbiato
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