LA TRATTATIVA
PADOVA Da un lato i funzionari del Comune e dall'altro gli architetti

Lunedì 18 Novembre 2019
LA TRATTATIVA PADOVA Da un lato i funzionari del Comune e dall'altro gli architetti
LA TRATTATIVA
PADOVA Da un lato i funzionari del Comune e dall'altro gli architetti della Soprintendenza. Il tavolo tecnico è iniziato la scorsa settimana e proseguirà con un nuovo incontro nei prossimi giorni. L'obiettivo di Palazzo Moroni è ottenere dei risultati positivi entro metà dicembre, quando l'amministrazione dovrà iniziare a definire le nuove concessioni ai locali per l'anno 2020. Il nodo principale riguarda sempre gli ombrelloni: il Comune chiede che venga estesa la possibilità di apertura.
PALAZZO MORONI
«L'obiettivo del tavolo tecnico - sottolinea l'assessore al Commercio Antonio Bressa - è trovare delle soluzioni condivise che risolvano i problemi degli esercenti. Saranno analizzati tutti i singoli casi. Per quanto riguarda le riduzioni delle misure dei plateatici il criterio della Soprintendenza è chiaro e non so quanto margine ci sia per ottenere delle deroghe. Per gli ombrelloni, invece, la partita mi sembra ancora molto aperta. È troppo presto per dire se ci sono già dei passi in avanti o meno: noi contiamo di avere un quadro definito della situazione per il mese di dicembre. È importante ricordare - chiosa Bressa - che questa non è una trattativa tra due parti uguali. È la Soprintendenza che decide, il Comune può solo collaborare e chiedere di essere ascoltato».
L'OBIETTIVO
Il caso era scoppiato lo scorso giugno quando il Comune ha reso noti i paletti imposti dalla Soprintendenza ai locali del centro con l'obiettivo di assicurare il decoro dei complessi monumentali. Sono interessate 69 attività. Il tema è molto sentito perché tutti temono di perderci in termini di clientela e quindi di ricavi. Uno degli aspetti più dibattuti riguarda gli ombrelloni: ora possono essere aperti solo tra giugno e settembre tra le 11.30 e le 17. È proprio su questo tasto che gli esercenti contano di ottenere maggiori concessioni da parte della Soprintendenza, puntando soprattutto sull'estensione pomeridiana dell'orario. Il primo ottobre è entrata in atto la riorganizzazione per quei locali che non devono modificare le dimensioni del plateatico. A gennaio saranno invece coinvolti quelli che dovranno fare modifiche più consistenti (circa un terzo).
I casi più complessi, ancora aperti, sono una quindicina: riguardano soprattutto piazza dei Signori ma anche piazza delle Erbe, il Portello e via Roma. Una ventina di gestori aderenti all'Associazione dei pubblici esercizi (Appe) ha assicurato di essere pronta a ricorrere al Tar contro il Comune «che in quindici anni ha rilasciato oltre 200 concessioni senza autorizzazione della Soprintendenza» e contro la stessa Soprintendenza «che non ha coinvolto la Regione e non ha informato preventivamente e adeguatamente gli esercenti coinvolti». Se l'esito del tavolo tecnico non sarà soddisfacente molti passeranno dalle parole ai fatti.
«Diverse criticità sono già state superate - ricorda il segretario dell'Appe Filippo Segato - ma ci sono ancora dei casi irrisolti. La partita è aperta: per quanto riguarda l'estensione dell'orario degli ombrelloni ho percepito da parte del Soprintendente Tiné una disponibilità ad ascoltarci». E i ricorsi annunciati? «Siamo pronti ad affiancare i gestori e a metterli in contatto con i nostri avvocati, ma nella maggior parte dei casi speriamo non ce ne sia bisogno». Tra un mese il quadro sarà definito.
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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