LA TESTIMONIANZA
TREBASELEGHE «Sono veramente felice per loro e per le loro

Domenica 15 Marzo 2020
LA TESTIMONIANZA
TREBASELEGHE «Sono veramente felice per loro e per le loro famiglie, sono giovani, ce l'hanno fatta!». Condivide la gioia per la libertà di Luca Tacchetto e della compagna Edith Blais e certamente può comprendere che cosa abbiano provato e con loro i familiari, Gianluca Salviato, tecnico di Trebaseleghe, che giusto sei anni fa, era il 22 marzo del 2014, fu fatto prigioniero in Libia, a Tobruk, dove stava lavorando per un'impresa di costruzioni. Lo hanno catturato e tenuto segregato, con vari spostamenti, per otto mesi senza le medicine per il diabete. A novembre ha potuto riabbracciare moglie, genitori, parenti ed amici.
«È una cicatrice che fa fatica a chiudersi e che molto probabilmente non si chiuderà mai. Questo perchè la nostra vita, il nostro essere, il nostro modo di pensare, non concepisce il fatto che qualcuno, con la violenza, ti privi delle tue libertà. E poi c'è la paura per quello che potrà accaderti. Segni che si attenuano cercando di ritornare il prima possibile alla normalità, questo il mio consiglio, ma che non se ne andranno perchè è un'esperienza che ti tocca profondamente. Un vissuto che ti fa veramente capire quali sono le cose importanti della vita. Anche azioni semplici, ad esempio bere un caffè al bar, possono avere la loro importanza. Dopo un rapimento, molto lungo nel caso della coppia, capisci ancora di più che ogni cosa è speciale».
Il tecnico, la cui azienda chiuse il cantiere in Libia e fu costretto a trovarsi un altro lavoro nello stesso settore, elogia l'attività del Ministero degli Affari esteri e dei servizi segreti italiani. «Non si sanno ancora i dettagli, ma posso dire com'è stato per me. I nostri diplomatici ed operatori lavorano sempre, costantemente. Il silenzio che ai più può far sembrare disinteresse, è l'elemento fondamentale. Per questo sono fiducioso nel rientro della cooperante Silvia Romano e di Padre Franco Dall'Oglio, anche se quest'ultimo è in una zona molto critica. Certamente pure per loro, l'opera dei nostri funzionari non si è mai fermata. Ho seguito - conclude Gianluca Salviato, che è tornato a lavorare all'estero in Arabia Saudita ed a Dubai, e che ora si trova in Italia - la vicenda della coppia come pure degli altri nostri rapiti. Non mi è possibile non farlo dopo quello che mi è capitato».
Michelangelo Cecchetto
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