LA TESTIMONIANZA
SAONARA Ha gli occhi lucidi e la fronte imperlata di sudore

Giovedì 10 Giugno 2021
LA TESTIMONIANZA SAONARA Ha gli occhi lucidi e la fronte imperlata di sudore
LA TESTIMONIANZA
SAONARA Ha gli occhi lucidi e la fronte imperlata di sudore dalla tensione Roberto Benetazzo mentre racconta i suoi 15 minuti di terrore. «È andata più che bene - ha ripetuto come un mantra - potevo non essere più qui. Sono stati violenti, cattivi, non capisco perchè. Eppure gli ho ripetuto più volte di cercare i soldi e di portare via ciò che gli serviva, ma di non farmi del male».
Il momento più drammatico il sessantottenne l'ha vissuto quando i banditi gli hanno spruzzato uno spray urticante negli occhi: «Non vedevo più nulla, mi girava la testa - ha proseguito - ho temuto di non farcela. Uno dei due mi ha puntato tutto il tempo una pistola addosso. Non sono in grado di dire se fosse o meno vera, sicuramente era senza tappo rosso». Roberto Benetazzo adesso ha solo voglia di riposarsi e di non pensare più a cosa gli è accaduto: «E' stata un'esperienza che non auguro a nessuno. Cercavo di tranquillizzarli, di non agitarli, ma sembravano elettrici. Spero davvero che i carabinieri li acciuffino prima che possano fare del male a qualcuno». La vittima vive da solo nella villetta di via Brentasecca, ma sul campanello di casa risultano anche i nomi di una donna e di un uomo originari dell'Est. Sono la sua ex compagna e suo figlio. Una parentesi importante della sua vita, poi però l'amore si è sgretolato e la coppia ha deciso di lasciarsi. Il figlio della ex vivrebbe ancora a Saonara, mentre sua madre sarebbe rientrata provvisoriamente in patria. Pare che fosse desiderosa di sposarsi in seconde nozze con Roberto, ma che quest'ultimo non vedesse di buon grado questa soluzione, con l'inevitabile epilogo di prendere due strade separate.
«Non ho alcun sospetto - ha tenuto a precisare il rapinato - sicuramente non conoscevo le due persone che l'altra sera mi hanno picchiato, immobilizzato e rapinato. Non riesco a capire perchè abbiano preso di mira proprio me. Conduco una vita semplice, qualche lavoretto, un aperitivo e quattro parole con gli amici al bar in centro a Saonara e poi sempre a casa. Mi fa male quello che è successo, non tanto per i soldi, quanto per la violenza e la cattiveria con la quale questi delinquenti si sono mossi».
La vittima non è stata in grado di riferire se chi è entrato con la forza nella sua abitazione avesse un terzo complice in strada. «Ero talmente sconvolto in quegli istanti - ha tenuto a precisare - che a malapena ho capito che i banditi in casa erano in due». In via Brentasecca si conoscono tutti e ieri in tanti vedendo i carabinieri davanti alla villa si sono voluti sincerare di cosa fosse accaduto. «Ho ricevuto tante pacche sulle spalle - ha concluso Roberto Benetazzo - ringrazio tutte quelle persone che mi sono state vicine. Spero di tornare quanto prima alla normalità e soprattutto di non dovermi più imbattere in situazioni drammatiche come quella patita martedì sera».
La zona di Saonara dove si è consumato l'assalto è di aperta campagna. Due chilometri dalla trafficata via dei Vivai, via Brentasecca è caratterizzata da belle villette, immensi prati verdi e orti. Una zona decentrata del territorio dove appare quanto mai facile assaltare una villa e poi defilarsi senza destare l'attenzione dei vicini. Ieri in tanti si sono interrogati su chi potesse aver deciso di far del male a Roberto, un uomo tutto d'un pezzo, un gran lavoratore, senza vizi, che trascorre buona parte del suo tempo a casa con la gatta. Spetterà ora agli investigatori dell'Arma della stazione di Legnaro intensificare gli sforzi per giungere in tempi rapidi alla cattura dei responsabili. Proprio queste ore sono decisive per incastrare i banditi, ecco perchè i carabinieri stanno lavorando senza sosta senza trascurare alcun dettaglio.
C. Arc.
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