LA SVOLTA
PADOVA Va bene sognare, ma nei sogni bisogna intravvedere la realtà.

Mercoledì 22 Maggio 2019
LA SVOLTA
PADOVA Va bene sognare, ma nei sogni bisogna intravvedere la realtà. Soprattutto se si è amministratore pubblico. Così sarà sempre benedetto il piano dell'ormai quasi ex patron del Padova, Bonetto, ma in attesa di vedere se si materializzano investitori da 100 milioni di euro, meglio approfittare di quei 2 milioni del Coni per riassettare l'Euganeo che hanno la scadenza ravvicinata.
Dunque l'assessore allo sport Diego Bonavina ha incaricato i suoi tecnici di elaborare i documenti per l'assegnazione della progettazione definitiva dell'Euganeo, secondo la primigenia intenzione. Detto in due parole: via la pista di atletica e campo avvicinato alla curva sud che diventa coperta.
E la curva nord? Fino ad oggi si era parlato di una quinta mobile, cioè un divisorio che si possa spostare per ospitare più eventi di varia natura, sfruttando la gradinata già esistente. «Dimenticate la quinta» ha ammesso ieri l'assessore dopo l'accerchiamento dei cronisti. Dunque qui gatta ci cova, non fosse altro per l'espressione estatica di Bonavina quando si è lasciato scappare un «vedrete che bellezza».
TEMPO SCADUTO
Decrittando la mimica facciale viene da pensare che nello spazio creato all'interno del catino possa trovare posto una struttura stabile: o un vero palazzetto, da circa 3 mila posti, o una struttura multifunzione per tennis e boxe, tipo un'arena show. Oppure tutto questo potrebbe essere realizzato all'esterno ma collegato alla gradinata. «In ogni caso il progetto lo dobbiamo consegnare a Roma entro il 15 luglio» taglia corto Bonavina. Come dire: un atto dovuto, da collegare al 1,2 milioni che l'amministrazione ha in casa per completare il disegno. Solo questo? «Su Bonetto non cala assolutamente il sipario, ma bisogna cominciare a correre su due binari paralleli».
GLI IMPIANTI
È una necessità ineludibile sapere che cosa ne sarà dell'Euganeo, perché ne discende a cascata tutta l'attività impiantistica dei prossimi anni. Ci sono ad esempio un palabasket e un pattinodromo che attendono collocazione. E se li piazzassimo tutti a ovest ricercando quel riequilibrio di funzioni urbanistiche che ha impoverito questa parte della città a favore di Padova est? Dirlo a Bonavina significa quasi ricevere un applauso. E sopratutto può essere un percorso che si conclude nell'arco di tre anni, guarda caso per la fine della legislatura, il che non fa certo male. Insomma ci sono tutte le condizioni perché il piano si concretizzi. Con la ciliegina finale, lo sbarco del tram. Solo una suggestione, ma nemmeno poi tanto visto che un baffo era già stato previsto anni orsono, staccato dal Sir 1. Del resto che cittadella sarebbe senza collegamenti.
L'ALTERNATIVA
E se andasse ancora meglio? Nel progetto Bonetto si parla di uno stadio coperto per 16.500 persone, con gli sky box, i salottini per i vip nella tribuna centrale. Dieci poltroncine affacciate sul campo fra comodità e privacy. Tutto intorno un porticato esterno che ricorderebbe il vecchio Appiani dove troverebbero posto i negozi. Ovviamente con contorno di Padovanello, il museo, la foresteria, il centro medico fisioterapico, i sette campi da calcio per le giovanili ma anche per gli altri sport. Bonetto si dice sicuro di aver coinvolto Invimit e Cassa depositi, le grandi società statali di investimento. La nuova struttura sarebbe edificata partendo dalla parte nord ovest dell'Euganeo, che potrebbe continuare a lavorare. Meno di un mese e vedremo.
Mauro Giacon
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