LA STRETTA
PADOVA Lo sapevano tutti. Da oggi sarebbero stati fatti prigionieri.

Lunedì 8 Marzo 2021
LA STRETTA
PADOVA Lo sapevano tutti. Da oggi sarebbero stati fatti prigionieri. E così ieri un'ora d'aria molti se la sono concessa. Non tanto per passeggiare lungo le strade degli acquisti ormai votate alle serrande abbassate, ma quanto per aggredire la nostra riserva naturale, il verde dei Colli. È lì che ieri si è registrato il tutto esaurito, scene da Pasquetta per intenderci, quella che evidentemente nessuno celebrerà a tempo debito. Ma anche i parchi cittadini hanno avuto la loro parte di famiglie e giovani che, stavolta, hanno preferito non avventurarsi in zona duomo, tanto avrebbero trovato polizia e carabinieri.
GIORDANI
Il sindaco Giordani, ieri pomeriggio: «Dobbiamo fare l'ultimo sforzo, la campagna vaccinale da quello che ci dicono sta per entrare nella fase decisiva. Bisogna agire tempestivamente con i ristori ma capire anche i contraccolpi psicologici. Però la salute viene al primo posto perciò siamo concentrati a lavorare giorno e notte per soddisfare le richieste di spazi per la vaccinazione. Domani (oggi ndr) sarà pronto il padiglione della fiera allargato come ci ha chiesto l'Ulss». Il Comune ha investito quasi 500mila euro per attrezzarlo. I laboratori oggi passano da 16 a 22 e la superficie da 4mila a 6mila metri. L'Ulss conta di accelerare da 17mila a 21mila i vaccini in tutte e sei le sedi. In quella della fiera almeno 1500 al giorno.
BERTIN
Ma con l'arancione che succederà? Il sistema economico padovano riuscirà a reggere? L'opinione è del presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin: «Anche noi ci siamo dati i colori. Il nostro dal giallo passerà al nero profondo, quello del lutto per il commercio. È logico che la situazione è drammatica ma adesso dobbiamo costringere chi ha il potere a farci avere i vaccini. Draghi ha fatto benissimo a bloccare quelli per l'Australia ma bisogna agire anche sulla Ue che ha dimostrato una politica fallimentare, quella basata sul prezzo. Italia sveglia! Che paghino e che arrivino subito i vaccini altrimenti se crolla l'economia crollerà anche il Paese intero. E quella che io vedo è solo l'anticamera di ciò che sta per arrivare. Io stesso h paura che dovrò mettere in cassa integrazione i miei dipendenti perché con l'Arancione non si muove più niente. E non solo da noi. Faccio l'esempio degli alberghi. In bassa stagione ristrutturavano, ora no. Significa che tutta la filiera delle imprese artigiane è ferma».
LA GIORNATA
Tanta gente ieri in centro storico ma, fortunatamente, i temuti assembramenti sono stati scongiurati. Ieri, soprattutto al pomeriggio, a essere presi d'assalto sono stati soprattutto i tavolini dei bar che si affacciano su piazza Dei Signori. Fino allo scoccare delle 18, infatti, i plateatici della piazza hanno registrato il tutto esaurito. Come accaduto negli scorsi fine settimana, poi, la regola delle 4 persone per tavolino è stata ampiamente violata. Con l'escamotage di distanziare i tavoli di qualche centimetro, infatti, compagnie di 10-12 amici hanno potuto tranquillamente brindare all'ultimo giorno in zona gialla. A confermare che ieri la situazione è rimasta sotto controllo ha provveduto, prima dell'ora di cena, l'assessore alla Sicurezza Diego Bonavina. «In centro e in Prato c'era molta gente, ma non c'è stato nessun problema ha spiegato Bonavina - Ci hanno segnalato, però, lunghe code dall'ora di pranzo fino alle 15, al sushi di via Venezia. Sul posto è intervenuto il personale della Divisione Pasi della Questura che ha effettuando alcune verifiche. Da quel che ci risulta, le code davanti al locale sono comunque legate al fatto che il ristorante prevede 2 turni per pranzare».
Anche in Prato della Valle dove anche ieri l'Isola Memmia è rimasta rigorosamente sigillata- complice la presenta delle forze dell'ordine, la situazione è stata piuttosto tranquilla. A fare eccezione, attorno alle 18, ha provveduto un gruppo di studenti spagnoli che, seduti in cerchio sul prato a ridosso della canaletta dell'Isola Memmia, spalla a spalla, incuranti di ogni distanziamento sociale, si sono goduti il tramonto. Allo scoccare delle 18, poi, i bar si sono progressivamente svuotati. Alle 18 e 15 così piazza Duomo era praticamente deserta. Molti ragazzi, a quell'ora si sono spostati in Ghetto e, in via Marsala.
Mauro Giacon
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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