LA STRATEGIA
PADOVA Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha firmato

Mercoledì 21 Novembre 2018
LA STRATEGIA
PADOVA Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha firmato l'autorizzazione all'aumento di capitale fino a 65 milioni di Fiera Immobiliare, la società pubblica proprietaria della Fiera di Padova. Una svolta per la governance dell'ente che avrà finalmente pieni poteri di sviluppo. Il Comune metterà 31 milioni ovvero il valore dei capannoni, la Camera 17 milioni in immobili da reddito e 13 milioni di liquidità per gli investimenti. La notizia arriva nel giorno in cui la Giunta comunale ha dato il via libera alla gestione in mano pubblica. Si parte dal 12 gennaio data in cui Geo ha dichiarato che lascerà l'organizzazione. Non solo: si prevede di agevolare le collaborazioni con Consorzio Dmo e l'azienda speciale Promex, aziende partecipate da Comune e Camera di Commercio.
L'orientamento è lo stesso emerso dalla Giunta camerale venerdì scorso. Assisteremo dunque ad uno storico ritorno con la guida diretta dei soci pubblici tramite la loro società Fiera Immobiliare o una newco pubblica, se si vorrà distinguere la proprietà dalla gestione, così com'è prefigurato in delibera.
I soci pubblici dovranno fare due cose: cercare un manager di prim'ordine e rimotivare i dipendenti per ripartire. È vero che i 31 addetti sono stipendiati da Padovafiere (oggi di Geo) ma è facile immaginare un accordo fra pubblico e privati - lo si accenna nella delibera di Giunta - per trasportarli al nuovo gestore.
La Fiera ha bisogno di una spinta a razzo per bucare il mercato, oppure di un ragionamento che circola negli ambienti industriali. Per dirla senza fronzoli: nessuna azienda ne beneficia e anche il mondo delle piccole imprese, dagli artigiani ai commercianti, ne gode solo tre-quattro volte l'anno. Inoltre cercare un partner come Bologna o Verona diventa impossibile se non si è alla stessa altezza. Intanto perché il tempo delle alleanze è andato, c'erano i francesi di Gl Events a impedirle. E poi oggi con padiglioni senza aria condizionata un quartiere dall'aspetto demodé e la prospettiva di pagare milioni di buona uscita a Geo è difficile riscuotere interesse, a meno che non sia per mangiarci. Circostanza che metterebbe alla gogna i soci pubblici.
Dunque bisogna rimboccarsi le maniche in proprio per rendere il quartiere appetibile. Meglio un piano urbanistico su tutta l'area che ricucia ferite e funzioni, dal tribunale alle caserme dei carabinieri. Con una fiera che diventi una portaerei del futuro: parco dell'innovazione, parco divertimenti (teatro-congressi) parco benessere e tempo libero, parco delle imprese con la sede della Camera di Commercio. E preveda insieme commerciale e abitativo perché cedendo cubatura si potranno finanziare le opere pubbliche.
Il traghettamento va condotto da persone capaci e con le mani in pasta mettendo al bando le pulizie etniche, come vorrebbe l'Ascom forte del patto con Confindustria e Artigiani. Ci sono alcuni consiglieri ad esempio che non hanno capito la procedura di gara per un nuovo segretario, in una fase delicata come questa. E qui dovrà essere il presidente Santocono a gestire con intelligenza la situazione.
Mauro Giacon
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