LA SITUAZIONE
PADOVA Undici nuovi contagi, quasi esclusivamente nell'Alta Padovana,

Giovedì 27 Febbraio 2020
LA SITUAZIONE
PADOVA Undici nuovi contagi, quasi esclusivamente nell'Alta Padovana, per un totale di 40 casi padovani nell'ultima settimana. Continua ad allungarsi, come previsto, il numero delle persone positive al Coronavirus. Tra loro c'è anche una bambina di otto anni di Curtarolo: non ha alcun sintomo ma la sua scuola di Limena rimarrà chiusa per quarantena, probabilmente fino all'8 marzo. La buona notizia, invece, riguarda la dimissione di un secondo paziente di Vo', il focolaio da cui l'infezione si è diffusa in regione. Era ricoverato a Padova dopo esser risultato positivo al test il 22 febbraio. Ora è in isolamento nella sua abitazione.
IL NUOVO ALLARME
Partiamo da Limena, dove la Regione ha registrato un nuovo cluster di contagio. Restano gravi le condizioni dell'imprenditore sessantottenne da lunedì ricoverato in terapia intensiva a Padova. Intanto ieri sono emersi sei nuovi casi di limenesi positivi ma asintomatici, in quarantena fiduciaria nelle loro abitazioni dove vengono monitorati dai medici. A renderlo noto è stato il sindaco Stefano Tonazzo. Sarebbero tutti familiari dell'imprenditore. Due persone contagiate vivono invece a Curtarolo: una delle due è la bimba, parente dell'imprenditore.
La piccola frequenta la scuola elementare Petrarca e ieri lo stesso sindaco ha comunicato le disposizioni emanate dal Dipartimento di Prevenzione delle Regione: l'istituto resta chiuso (la data di riapertura non è stata ancora ufficialmente fissata ma si parla del 9 marzo) e nel frattempo verrà sanificato. È stato inoltre previsto l'isolamento fiduciario di tutta la classe frequentata dalla minore con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia. In isolamento fiduciario anche gli insegnati della classe e il personale scolastico. Sono invece risultati negativi i tamponi effettuati agli operatori del Distretto sanitario di Limena dove lunedì si era presentato l'imprenditore sessantottenne che si è sentito male ed è stato ricoverato.
LE POLEMICHE
Tam-tam e timori anche a Curtarolo, dove ieri si sono registrati tre contagi tutti collegati all'imprenditore di Limena. Il numero è sceso a due dopo le controanalisi. Sono in casa in isolamento domiciliare, come disposto dalle autorità sanitarie. Le condizioni di salute delle due persone sono buone. Non mancano, però, le polemiche. A sollevarle è il sindaco di Curtarolo, l'avvocato Martina Rocchio: «È vergognoso che siano stati divulgati i dati sensibili delle persone risultate positive e tra queste una minorenne, cercando poi di attribuire questo alla sottoscritta, per colpirmi. Un gesto gravissimo sul quale faremo luce fino ad arrivare al vero esecutore. La tutela dei cittadini è per me fondamentale e farò tutto il possibile per garantirla. Rinnovo a tutti nuovamente l'invito a stare calmi».
GLI ALTRI COMUNI
Chiarito in breve tempo, nel primo pomeriggio di ieri, il caso di positività riscontrato a San Giorgio in Bosco. Spiega il sindaco Nicola Pettenuzzo: «Il ceppo virale sarebbe riconducibile al focolaio di Limena. La persona è in isolamento preventivo, sta bene e non presenta sintomi. La situazione è sotto controllo e sono in costante contatto con le autorità sanitarie per tutto quello che eventualmente si dovesse rendere necessario. Richiamo tutti alla collaborazione, fondamentale soprattutto in questi casi».
Due nuovi casi di contagio sono invece stati diagnosticati nella cintura urbana di Padova, a Vigodarzere. Si tratta di una coppia di coniugi trovata positiva al tampone dopo una visita dal medico e messa in quarantena. Negativo, invece, il figlio. Nessun contagio anche per la compagna dell'infermiere dell'ospedale di Dolo, residente a Vigodarzere, che ha curato l'uomo di Oriago ora ricoverato all'ospedale di Padova. «Tutte le situazioni segnalate sono regolarmente monitorate nel percorso di profilassi seguito dalle autorità sanitarie ha detto il sindaco Adolfo Zordan -. L'attività di controllo è proseguita attraverso la visita effettuata dal Comando di Polizia locale ad alcuni commercianti di nazionalità cinese che hanno esposto l'avviso di chiusura sulla serranda del proprio esercizio. La chiusura non ha nulla a che fare con ragioni sanitarie, ma è connessa ad una precisa scelta a fronte di una drastica riduzione della clientela».
(Hanno collaborato Michelangelo Cecchetto, Lorena Levorato e Barbara Turetta)
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