LA SITUAZIONE
PADOVA Raddoppiano i contagi, raddoppiano i ricoveri e raddoppiano

Domenica 25 Ottobre 2020
LA SITUAZIONE
PADOVA Raddoppiano i contagi, raddoppiano i ricoveri e raddoppiano pure i tamponi effettuati. Ma c'è un dato che si sta impennando ancor più velocemente e che testimonia una situazione sempre più d'emergenza: quello degli accessi al pronto soccorso Covid. Fino a settembre erano al massimo una decina al giorno, ora siamo saliti a una media di cinquanta. Nelle ultime 48 ore sono stati più di cento. «Siamo di nuovo sotto un fuoco, siamo in tenuta da guerra» ammette il primario Vito Cianci mentre si divide, come ogni giorno, tra le due strutture di via Giustiniani. Già, perché da fine maggio accanto al tradizionale pronto soccorso è diventato operativo un nuovo stabile dedicato esclusivamente ai pazienti Covid o sospetti Covid. È qui che gli ingressi si stanno quintuplicando.
L'ORGANIZZAZIONE
Alle cinque del sabato pomeriggio, nel mezzo di una giornata dove il bollettino regionale registra per la provincia di Padova 281 nuovi contagi, il dottor Vito Cianci coordina un'equipe formata da un medico strutturato, un medico specializzando, due infermieri e un operatore sociosanitario. «Questa nuova struttura appositamente dedicata è entrata in funzione il 22 maggio, appena terminato il lockdown - spiega - e questo è sicuramente il momento di massima attività. A tutto ciò si aggiungono i 270 pazienti in media nell'arco delle 24 ore che accedono al pronto soccorso tradizionale. Nella nuova struttura - prosegue il direttore - arrivano sia pazienti già positivi che pazienti con sintomi sospetti. La maggior parte viene dimessa, gli altri vengono ricoverati al reparto di Malattie infettive o, se ci sono difficoltà respiratorie, in Terapia semi-intensiva e in Terapia intensiva. Negli ultimi giorni circa la metà dei pazienti era effettivamente positiva». Una testimonianza che va di pari passo con quella del dottor Andrea Spagna, direttore del Suem 118, che l'altro ieri ha confermato «il notevole aumento di chiamate e di richieste di ambulanze».
IL BOLLETTINO
Oltre ai 281 nuovi casi di contagio il bollettino regionale evidenzia, per la provincia di Padova, 105 pazienti ricoverati (8 in più rispetto al giorno prima) di cui 22 in un letto della Terapia Intensiva: tre in più rispetto all'altro ieri e il dato continua a crescere in modo preoccupante. I positivi attualmente sono 2.792. Le persone in isolamento sono 1.286.
È in questo scenario che l'Ulss 6 Euganea continua ad effettuare una raffica di tamponi: nei primi cinque giorni della settimana sono stati circa 3.500 ma a questo dato va aggiunto quello dell'Azienda ospedaliera universitaria dove vengono effettuati in media 250 test ai bambini e 400 agli adulti ogni giorno. Per reggere l'urto l'Ulss ha potenziato il proprio servizio. Da domani dalle 8 alle 20 i tamponi (rapidi o molecolari) verranno effettuati allo stadio Euganeo mentre dalle 20 alle 8 il servizio sarà garantito da un punto tamponi allestito all'ospedale di Schiavonia. Il sabato e la domenica dalle 8 alle 20 l'attività verrà svolta al Centro socio-sanitario Ai Colli mentre dalle 20 alle 8 sarà attivo sempre il punto tamponi a Schiavonia. Serve l' impegnativa.
I CONTROLLI
Proseguono, intanto, anche i controlli delle forze dell'ordine. Ogni giorno, infatti, dalle 21 è vietato consumare qualunque tipo di bevanda - anche analcolica - in strada, nelle piazze o nelle aree verdi. Si può bere solamente seduti al tavolo di un locale. Resta in vigore anche l'obbligo di mascherina all'aperto. Ieri pomeriggio in centro e sopratutto nella zona del Duomo c'erano molti ragazzi senza protezioni. In generale le piazze si sono riempite all'ora dell'aperitivo e molti padovani hanno notato più di una violazione. Viste le indiscrezioni che già circolavano su una possibile nuova stretta per i locali, la sensazione diffusa è che molti abbiano vissuto questi due giorni come l'ultimo weekend di libertà. Ma i rischi sono noti e sono sotto gli occhi di tutti. Basta leggere i numeri.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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