LA SITUAZIONE
PADOVA La prima notizia arriva all'ora di pranzo, la seconda alle

Martedì 9 Marzo 2021
LA SITUAZIONE
PADOVA La prima notizia arriva all'ora di pranzo, la seconda alle sette di sera. Il tenore è sempre lo stesso: i contagi aumentano, la variante inglese fa paura e scatta in automatico la chiusura delle scuole. Nei Distretti sanitari Alta Padovana e Terme Colli è stata superata la soglia fissata dall'ultimo dpcm: 250 contagi ogni 100 mila abitanti. Ciò prevede la didattica a distanza per tutte le classi dalla seconda media alla quinta superiore. Sono interessati 39 Comuni e il provvedimento dovrebbe entrare in vigore giovedì: l'ufficialità della data è attesa per oggi. Andranno a scuola in presenza solamente le materne, le elementari e gli alunni di prima media.
I NUOVI CASI
L'ultima novità riguarda l'area Terme Colli dove è stato registrato un nuovo focolaio a Mestrino. Nel Distretto i casi sono complessivamente 317 e il valore è di 266,77 per 100 mila abitanti: siamo sopra il tetto massimo previsto dal premier Draghi. Nell'area a cavallo tra il Cittadellese e il Camposampierese si parla invece di 704 contagi con un valore di 272,1. Qui la situazione preoccupava da giorni: prima il focolaio di San Martino di Lupari (22 bimbi positivi nella stessa classe elementare) e poi quello di Carmignano (impennata di casi, parroco positivo e tamponi di massa ai bimbi che hanno partecipato alla prima confessione).
IL MONITORAGGIO
«Nel nostro distretto già la scorsa settimana ci eravamo detti che avremmo seguito una linea comune. Inutile ragionare per singoli confini, siamo un comprensorio ed è giusto agire in modo compatto. La variante inglese preoccupa e i contagi crescono» ammette Moreno Giacomazzi, sindaco di Santa Giustina in Colle e presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Alta Padovana. Lo stesso Giacomazzi poi aggiunge: «Chiediamo una mano importante ai genitori. Se chiudiamo le scuole, non è il caso poi di trovare bambini che giocano tranquillamente al parco senza mascherina».
La situazione è monitorata quotidianamente anche nell'area termale. Dal distretto 2, quello diretto dal dottor Piero Realdon, fanno sapere che «stiamo assistendo ad una crescita che sembra l'inizio di una terza ondata. Abbiamo già visto molte classi di bambini per seguire i tamponi. I timori ci sono eccome, anche e soprattutto per queste nuove varianti».
I NUMERI
Per quanto riguarda l'Alta Padovana le scuole interessate dalla didattica a distanza saranno quelle nei comuni di Borgoricco, Campo San Martino, Campodarsego, Campodoro, Camposampiero, Carmignano, Cittadella, Curtarolo, Fontaniva, Galliera Veneta, Gazzo Padovano, Grantorto, Loreggia, Massanzago, Piazzola sul Brenta, Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari, San Pietro in Gù, Santa Giustina in Colle, Tombolo, Trebaseleghe, Vigodarzere, Vigonza, Villa del Conte, Villafranca Padovana, Villanova di Camposampiero.
Per l'area Terme e Colli, invece, lezioni da casa ad Abano, Cervarese, Mestrino, Montegrotto, Rovolon, Rubano, Saccolongo, Selvazzano, Teolo, Torreglia e Veggiano.
L'UFFICIO SCOLASTICO
Ieri l'Ufficio scolastico provinciale ha elaborato la situazione dell'Alta Padovana. Il provvedimento di chiusura interessa 24 istituti per un totale di 575 classi e 10.602 alunni. Oggi verranno fatti i calcoli esatti anche per l'altro distretto.
Sempre ieri pomeriggio il provveditore Roberto Natale ha avuto un incontro di due ore con il direttore generale dell'Ulss Euganea Paolo Fortuna e con la direttrice del Dipartimento di Prevenzione Ivana Simoncello. Si è parlato della campagna vaccinale sul personale scolastico («Ora contiamo di accelerare e completarla nel giro di un mese e mezzo») e della situazione dei contagi.
«I provvedimenti presi mirano a contenere la diffusione del virus soprattutto per via della variente inglese - conferma Natale - La didattica a distanza è un sistema già rodato anche se le medie non vi si cimentano dalla scorsa primavera. Dispiace vedere le scuole chiudere ma si sta facendo il massimo sforzo per garantire la salute di tutti. Questa variante non distingue più le fasce d'età e sta colpendo sempre più giovanissimi».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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