«La situazione è disperata: se il governo non ci farà ripartire, sarà la rivoluzione»

Lunedì 25 Gennaio 2021
«La situazione è disperata: se il governo non ci farà ripartire, sarà la rivoluzione»
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PADOVA Incontri e corsi, ma anche uffici che aiutano a destreggiarsi nella burocrazia, esperti che danno una mano a rinegoziare i prestiti e confidi per sostenere gli imprenditori nel dare garanzie alle banche. Sono questi gli strumenti che le associazioni di categoria utilizzano per evitare che i propri associati siano tentati dall'affidarsi agli usurai nei momenti di grande difficoltà economia.
«Siamo in contatto con il questore - evidenzia Filippo Segato dell'Appe - e abbiamo anticipato che se avessimo avuto notizie in tal senso ci saremmo immediatamente attivati. Sappiamo che in altre città, come Roma e Milano, sono già stati scoperti casi di infiltrazioni nella ristorazione. Ma noi puntiamo sulla prevenzione. È meglio chiedere aiuto prima di mettersi nelle mani degli strozzini. Esistono finanziamenti antiusura, confidi e altri strumenti che possono aiutare gli imprenditori».
Segato ricorda che ci sono campanelli d'allarme: «Ci sono degli indici che possono far capire se sta succedendo qualcosa di particolare. Ad esempio, i casi in cui a rilevare l'attività è una persona che non ha amai avuto a che fare con questo settore: potrebbe trattarsi di una testa di legno. Altro campanello sono quelle attività che restano aperte nonostante siano in perdita da anni: potremmo trovarci davanti a una lavanderia di denaro sporco».
Patrizio Bertin, presidente dell'Ascom, ricorda anche la capacità di alcuni di rilevare le imprese in contanti: «In periodo di crisi e di mancanza di liquidità c'è chi acquista in contanti e l'imprenditore in crisi è tentato a cedere l'azienda, mollando la presa anche a condizioni svantaggiose. Parlo ad esempio anche di alcune infiltrazioni cinesi».
L'attenzione in ogni caso è alta: «L'usura - continua Bertin - è un grande pericolo. Stiamo monitorando la situazione e sicuramente è una partita che non si concluderà in tempi brevi, Dovremo vigilare molto attentamente anche nei mesi futuri. E per questo siamo in collegamento con procura, questura, finanza, carabinieri. La causa di tutto questo, in ogni caso, è anche il governo che non sta facendo quello che sarebbe corretto fare, ovvero dare la possibilità alle attività di ripartire. Ci sentiamo abbandonati a noi stessi».
Infine Massimiliano Pellizzari, numero uno dell'Acc, assicura di non essere stupito dalle parole di Federico Contin: «La situazione è drammatica e lo stiamo denunciando da mesi. Andando avanti di questo passo senza aiuti concreti da parte del governo il sistema imploderà. Sono a conoscenza di commercianti che sono stati raggiunti da avvisi di sfratto, senza parlare di quelli che, non onorando le ricevute bancarie, hanno i flussi bloccati. Vista la situazione i fornitori ora vogliono essere pagati in contrassegno e quindi è un grosso problema: questa enorme crisi di liquidità più sfociare in situazioni difficili. Non ho notizie dirette di persone che si sono affidate agli strozzini, ma non mi stupirei se fosse così. C'è così tanta disperazione che uno farebbe di tutto. Devono arrivare gli indennizzi altrimenti sarà la rivoluzione».
M.Lucc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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