LA SFIDA
PADOVA Salvare la vita a un bambino non è certo un gioco, lo sa

Mercoledì 18 Settembre 2019
LA SFIDA
PADOVA Salvare la vita a un bambino non è certo un gioco, lo sa bene la squadra di medici padovani che ha partecipato alla terza edizione delle olimpiadi dell'emergenza pediatrica.
L'evento internazionale si è svolto a Latina dal 10 al 14 settembre. Per cinque giorni le squadre italiane e straniere, tutte composte da sei specializzandi, si sono sfidate tra imprevisti e colpi di scena nella risoluzione di casi di emergenza pediatrica creati ad hoc, tra cui reazioni allergiche, arresto respiratorio, polmonite, arresto cardiaco, convulsioni, trauma cranico.
Grazie al sostegno di Fondazione Salus Pueri, sono partiti da Padova gli specializzandi Bartolomeo Rossi, Valentina Brugnolaro, Giulio Cabrelle, Cecilia Liberati, Laura Nai Fovino, Giacomo Tardini, Costanza Di Chiara e Michele Fastiggi. Obiettivo del torneo è stato quello di preparare i giovani specializzandi alle emergenze vere, mettere a confronto esperienze diverse e permettere l'apprendimento dei corretti comportamenti diagnostici e terapeutici.
«In venti minuti la squadra della Pediatria di Padova ha dovuto affrontare scenari complessi, cercando di tenere a bada stress e tensione e di coordinare al meglio il lavoro di gruppo per salvare la vita del bambino spiega Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento di Salute della donna e del bambino I Pediatric Simulation Games non sono solo una sfida, ma un importante appuntamento formativo e rappresentano un'ottima opportunità per approfondire il campo dell'urgenza pediatrica, simulando scenari su casi clinici che i nostri giovani pediatri possono trovarsi a dover gestire anche nella vita reale». Durante i 320 incontri del torneo, gli specializzandi hanno avuto l'opportunità di operare su simulatori di ultima generazione, robot ad alta tecnologia collegati tramite sensori al computer.
E.Fa.
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