LA SENTENZA
VENEZIA Dovrà risarcire l'Istituto Ville Venete versando oltre

Giovedì 14 Dicembre 2017
LA SENTENZA VENEZIA Dovrà risarcire l'Istituto Ville Venete versando oltre
LA SENTENZA
VENEZIA Dovrà risarcire l'Istituto Ville Venete versando oltre 196 mila euro. La Corte dei conti del Veneto ha condannato per danno erariale Marco Brancaleoni, in relazione alla vicenda per la quale l'architetto di 49 anni di origini polesane, residente a Venezia, finì agli arresti domiciliari nel 2012 per corruzione, truffa e abuso d'ufficio. Imputazioni per le quali in sede penale ha già patteggiato la pena (sospesa) di due anni di reclusione.
Il sostituto procuratore della Corte dei conti Chiara Imposimato aveva citato a giudizio Brancaleoni chiedendo la sua condanna al pagamento di oltre 250 mila euro: la Corte presieduta da Guido Carlino ha quantificato in maniera leggermente più ridotta il risarcimento a carico dell'ex dipendente dell'Istituto Ville Venete: 50 mila euro per danno all'immagine, poco più di 51 mila euro per danno da disservizio e quasi 95 mila euro per danno da tangente. Per un totale di oltre 196 mila euro.
L'architetto Brancaleoni, difeso dagli avvocati Valeria Zambardi e Tommaso Bortoluzzi, era accusato di aver fornito una consulenza retribuita a numerosi proprietari di ville storiche della regione, assicurando loro parere favorevole alle istanze di finanziamento agevolato o a fondo perduto per il restauro delle rispettive dimore, in alcuni casi in misura maggiore a quella dovuta. Consulenze che non avrebbe potuto fare, essendo dipendente dello stesso Istituto, che lo ha licenziato sulla base dei risultati dell'inchiesta penale, nella quale sono rimasti coinvolti anche i proprietari di una decina di ville storiche, residenti tra le province di Padova, Rovigo e Pordenone.
Di fronte alla Corte dei conti, Brancaleoni ha respinto gli addebiti, negando di aver provocato un danno all'Istituto ville venete, e i suoi legali hanno eccepito l'inammissibilità della richiesta formulata dalla Procura.
La Corte ha rigettato le eccezioni della difesa e, sul fronte della responsabilità, ha evidenziato che l'architetto ha ammesso di aver svolto l'attività a lui contestata in sede penale; un'attività in «conflitto di interesse» con il ruolo svolto in qualità di dipendente dell'Istituto Ville Venete che «non poteva non pregiudicare l'esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente medesimo». Circostanza di cui Brancaleoni era pienamente consapevole, si legge nella sentenza.
La condanna potrà essere impugnata di fronte alla sezione centrale della Corte di Roma.
Gianluca Amadori
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