LA SENTENZA
PADOVA È stato condannato a sei anni e 8 mesi di reclusione

Giovedì 12 Luglio 2018
LA SENTENZA
PADOVA È stato condannato a sei anni e 8 mesi di reclusione in rito abbreviato, più a una multa di 40 mila euro, il capo degli spacciatori. Il marocchino di 20 anni Bilel Zarog capace di gestire quindici galoppini, per la vendita di cocaina a una settantina di clienti italiani tra Città Giardino, il Prato della Valle e dietro alla basilica di Santa Giustina. La banda riusciva a guadagnare in due settimane di spaccio 20 mila euro. Stessa condanna in rito abbreviato, a sei anni e otto mesi, è stata inflitta dal Gup anche al pusher degli studenti universitari, il tunisino di 27 anni Soufien Naffati che dovrà sborsare anche un'ammenda di 30 mila euro.
L'INDAGINE
Il capo degli spacciatori, tra loro anche un minorenne, è stato incastrato dalla polizia a seguito di un arresto di un altro spacciatore avvenuto nell'ottobre dell'anno scorso. Gli inquirenti si sono così messi sulle tracce di Zarog, marocchino dal grande fiuto per gli affari, e a febbraio di quest'anno gli hanno stretto le manette ai polsi. Il nordafricano nel tentativo di eludere i controlli da parte delle forze di polizia, gestiva i componenti della banda chiamandoli al telefono con un cellulare quasi sempre spento e su cui era attivo il trasferimento di chiamata su un'altra utenza intestata a un prestanome straniero, ma comunque in possesso di Zarog. Ma questo escamotage alla fine non gli ha evitato il carcere. Gli investigatori sono riusciti anche a risalire ai clienti della banda di spacciatori di cocaina: si tratta di 74 persone tutte di nazionalità italiana, tra cui una donna titolare di una parafarmacia tra la zona termale e i colli.
PIAZZA CAPITANIATO
È il luogo dove Soufien Naffati spacciava marijuana e hashish agli studenti universitari. Quando gli inquirenti, a gennaio di quest'anno, sono entrati nella sua abitazione di via Mortise 32, sopra a un tavolino hanno trovato un biglietto Devo iscrivermi al Liviano, così posso spacciare di più. Il nordafricano tra il 2015 e l'ottobre del 2017, tra Padova e Casalserugo, ha smerciato marijuana, hashish ed eroina a centinaia di persone, tra le quali molti universitari. Alcune giovani calabresi, iscritte al Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell'antichità al Liviano di piazza Capitaniato, hanno raccontato agli investigatori di avere acquistato il fumo in più di una occasione da Naffati e di averlo trovato di ottima qualità, di certo superiore a quello che riuscivano ad acquistare in Calabria. E altri studenti universitari hanno raccontato che il tunisino, a richiesta del cliente, ti portava direttamente la droga a casa. Davanti al Gup è stato condannato, sempre in rito abbreviato, a due anni e 6 mesi anche il barese di 55 anni Vito Bellaveduta residente in città in via San Salvatore. Il pugliese è stato presentato da Naffati ai clienti come suo cognato. I due vendevano le dosi di droga a prezzi stracciati.
Marco aldighieri
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