La scienza per i bambini in un Parco da 7 milioni

Sabato 18 Gennaio 2020
IL PROGETTO
PADOVA Ce ne siamo dimenticati, negli anni. Ma l'area dell'ex Macello, in via Cornaro, è un angolo delizioso. Al punto che fra la Cattedrale che era il posto dove si macellavano i bovini, e il fiume, che dà sul bastione di Castelvecchio, potrebbero nascere un parco scientifico e uno ambientale per far sperimentare ai bambini il piacere della conoscenza.
MUSEO-ESPERIENZA
La mettiamo al condizionale perchè tanti hanno provato e nessuno è riuscito a ridare dignità a questo luogo. Ma per l'assessore alla Cultura, Andrea Colasio, le possibilità non esistono, valgono solo le certezze. Allora immaginiamo un giorno di vedere classi di bambini che entrano nella Cattedrale per imparare come si muove la natura. Perché una pallina cade, come si fa a mungere una mucca. Qualcosa che faccia imparare giocando. Non una ludoteca, ma un museo-laboratorio che spieghi perchè una mongolfiera si alza in cielo e come sono nati i computer che ha amorevolmente raccolto Francesco Piva, l'anima della Clac, associazione delle associazioni nata nel 1976.
EDUCAZIONE AMBIENTALE
E poi, uscendo, visitare altri edifici per provare i fenomeni, ed entrare in un parco didattico dove si possano imparare i nomi delle piante, in un'area vincolata dal 1986. E ancora infilarsi in un planetario che possa ospitare più dei 36mila visitatori annui e compreso di laboratori e biblioteca. E infine riposarsi e mangiare in una struttura di ristorazione. Insomma un posto che sarà adattissimo anche per celebrare festine e compleanni (già si fanno al Planetario).
I FONDI
Ma costa. Diciamo 5 milioni e 897 mila euro come si desume dallo studio di fattibilità dell'architetto del Comune Domenico Lo Bosco, che lo caratterizza come l'intervento più importante del piano triennale 2020-2022. L'amministrazione punta al concorso dei privati. Mentre per la gestione ci sono esperienze in città come le Pleiadi che lavorano al Children's museum di Verona che potrebbero essere interessate. Nel 1906 il Macello costò 430mila lire di allora. Oggi sistemarlo un poco di più... «Perchè dobbiamo mettere in sicurezza e sviluppare molti edifici» dice l'assessore Colasio.
I LAVORI
Sono almeno dieci. «E 300mila euro sono già stati stanziati per mettere in sicurezza la ex stalla bovini che sta crollando». «Abbiamo stimato - continua - che tutto il complesso costerà 7 milioni di euro. Per trasformare l'ex macello in museo dobbiamo mettere gli impianti di riscaldamento e condizionamento ad esempio. La mia idea è anche di creare una struttura di ristorazione. Nello stesso tempo allargheremo lo spazio del planetario nell'edificio a T e cureremo in particolare la collezione dei primi computer di Francesco Piva. Sono in contatto con un'associazione di esperti che si occupa di ripararli. Una cinquantina, quelli di design, potrebbero trovare posto nel Castello, qualcuno degli altri nel nuovo museo della Scienza. Altri resteranno al loro posto. Ma prima li trasporteremo tutti in un deposito per farli esaminare».
DIALOGO CON LE MURA
«Ho però anche un'altra suggestione. Far dialogare l'intero spazio con il Parco delle Mura. L'area infatti dà sul bastione Buovo, ovvero il Castelvecchio che sarà oggetto di un grande progetto, mettendo in luce i camminamenti. Si tratterà di coinvolgere gli amici del Comitato Mura. I bambini potrebbero capire cos'è una città fortificata e come si costruisce un bastione. Poi faremo partire un piano per la salvaguardia arborea». Dal momento che il parco didattico è oggi chiuso dopo il fortunale del 2018. Ma continuando a sognare potrebbe divenire una passeggiata nel verde anche per la nuova Pediatria.
150MILA BAMBINI
«Certo senza i privati non potremo intervenire ma credo che troveremo dei mecenati e potremo costruire un project per la gestione. Da parte mia ho dato un incarico per reperire fondi comunitari per i cantieri. Ci stiamo lavorando da due anni» dice Colasio a sottolineare che non si tratta di un'idea improvvisata. «Potenzialmente potrebbe ospitare 150mila ragazzi all'anno». Colasio, che ha vissuto a Parigi, sa bene che se producesse un centesimo de La villette avremmo già fatto Bingo. E la Clac? «Non si può prescindere da loro - conclude Colasio - lavoreremo insieme e la loro esperienza sarà preziosa».
Mauro Giacon
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