LA RIVOLUZIONE
PADOVA Un provvedimento ancora più restrittivo di quelli

Giovedì 5 Dicembre 2019
LA RIVOLUZIONE
PADOVA Un provvedimento ancora più restrittivo di quelli che già avevano fatto imbufalire icommercianti. È questo l'ultimo atto del soprintendente Vincenzo Tiné, il quale ha usato la scure prima di lasciare la poltrona al suo successore, Fabrizio Magani, che si insedierà domani. La lettera che contiene l'elenco delle prescrizioni è arrivata ad Antonio Bressa, assessore al Commercio, che ha convocato una riunione per mercoledì, a cui sono invitati i rappresentanti delle categorie economiche. Negli uffici della Sovrintendenza di Verona, invece, Tiné, alla viglia dell'avvicendamento che porterà lui nella città scaligera e Magani a Padova, oggi consegnerà a quest'ultimo 4 faldoni contenenti ciascuno la documentazione inerente i grossi nodi da sciogliere: la nuova Pediatria, appunto i plateatici in centro, le palazzine di piazzale Boschetti e l'insediamento di Leroy Merlin nell'ex Foro Boario di Corso Australia. Il cambio era nell'aria, anche se Tiné era arrivato solo da tre mesi, durante i quali, però, ha incassato più di qualche critica. Non solo dai baristi, visto che il governatore Luca Zaia l'altro ieri aveva minacciato di rivolgersi al giudice se la nuova Pediatria non decollerà a causa dei distinguo imposti dalla Soprintendenza. Ora con il nuovo numero uno alle belle Arti per i progetti potrebbero esserci dei cambiamenti; l'atteggiamento mostrato a Verona dal neo soprintendente padovano è stato sempre accomodante, tanto che ha autorizzato la realizzazione di una pista di pattinaggio su ghiaccio all'interno del teatro romano e ha valutato favorevolmente pure un'eventuale copertura dell'Arena con un tetto mobile.
L'INASPRIMENTO
Intanto, l'ultimo atto firmato da Tiné, una sorta di colpo di coda a cui non ha voluto rinunciare, e che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio, prevede le seguenti restrizioni: via libera all'installazione degli ombrelloni a giugno, luglio, agosto e settembre, non solo fino alle 17, ma con una proroga sino alle 19, sia in Piazza dei Signori, sia per i due caffè, Vergnano e Goppion, di Piazza Erbe. Costoro, però, nel resto dell'anno potranno avere solo il plateatico, esclusi i mesi di novembre, dicembre gennaio e febbraio, nei quali non sarà loro concesso nulla, nè spazi esterni, nè ovviamente la copertura. L'obiettivo di Tiné era quello di far capire che il plateatico stesso è una concessione e non un'occupazione. La seconda limitazione riguarda il divieto di posizionare sempre ombrelloni, o tende, a ridosso di palazzo Moroni, per «tutelarlo dal punto di vista architettonico»: la proibizione riguarda i bar Caramel, da Romeo (Sotto il Salone) e Il tramezzino, e poi la Gineria, ma quest'ultima per salvaguardare Palazzo Sinigaglia in Piazza della Frutta. Infine, l'ultima imposizione coinvolge soltanto Piazza dei Signori, e precisamente le attività ubicate dal lato della Gran Guardia, le quali dovranno posizionare sedie e tavolini rigorosamente dentro le linee bianche disegnate per terra, e quindi avranno meno spazi. «Speriamo che con il nuovo Soprintendente le cose cambino - afferma Bressa -. Certo, con Tinè abbiamo ottenuto dei buoni risultati, ma restano ancora dei problemi: con Magani contiamo di risolverli».
L'AVVICENDAMENTO
Fabrizio Magani, 58 anni, padovano, con una laurea in Lettere al Bo, conosce bene la città, ma è stato anche al vertice dei beni paesaggistici in Abruzzo dopo il terremoto e si è occupato pure degli interventi straordinari per Pompei. «Oggi - ha sottolineato - Tiné mi spiegherà i dettagli delle questioni aperte di cui mi dovrò occupare. Prestissimo, poi, incontrerò il sindaco. Io sono abituato ad ascoltare quello che mi dicono e poi a fare sintesi, mediando. Il nostro è un lavoro di carattere antropologico che, con equilibrio e buonsenso, deve tenere conto dei diritti delle persone, come ad esempio gli utenti della Pediatria, e degli interessi del patrimonio storico, archeologico e paesaggistico, che sono comunque importanti». «L'avvicendamento - ha aggiunto Sergio Giordani - è stata deciso dal Ministero. Con Tiné mi trovavo bene, anche se abbiamo collaborato per poco tempo, e ho apprezzato che con intelligenza abbia mediato le esigenze della città con quelle della tutela del patrimonio artistico. Ora non vedo l'ora di incontrare Magani e sono convinto che con lui proseguirò il dialogo leale e positivo instaurato con il predecessore. Per Pediatria è già stato tracciato un solco, tenendo conto delle necessità dei piccoli pazienti. Magani ha affrontato sfide importanti con saggezza e sono certo che qui farà lo stesso». «Smentisco categoricamente che Comune e Regione abbiano influito nell'avvicendamento - ha detto Andrea Colasio, assessore alla Cultura -. Con Tiné mi sono trovato d'accordo sul fatto che per Pediatria serva un progetto unitario che tenga conto, senza distonie, del Parco delle Mura e della riqualificazione architettonica della Torre. Magani è pragmatico, ma anche un fine studioso, e quindi sono sicuro che lavoreremo nell'interesse della città in vista anche della candidatura Urbs Picta Patrimonio Unesco». Infine Flor, direttore generale dell'Azienda: «Il mio mandato è fare Pediatria con urgenza. Per questo va applicato il concetto di interesse pubblico prevalente di cui a qualcuno è sfuggito il significato. Io posso garantire l'impegno a fare tutto il possibile, ma in tempi e costi giustificati».
Nicoletta Cozza
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