La rivoluzione dei centri estivi: maschere, visiere e costi lievitati

Venerdì 29 Maggio 2020
LE NOVITÀ
PADOVA Una rivoluzione. Con prescrizioni ferree e del tutto nuove, come il fatto che ad accompagnare i bambini non potranno essere genitori, o nonni, con più di 60 anni, e che a tutti, adulti e non, all'ingresso verrà misurata la temperatura. E se sarà superiore a 37,2 il minore e chi è con lui verranno immediatamente allontanati. Entrate e uscite saranno scaglionate e avranno percorsi diversificati. Ieri, infatti, il Comune ha pubblicato il bando per la gestione dei centri estivi e per le attività ludico-ricreative che riguardano 2mila utenti di età compresa tra zero e 17 anni: cominceranno il 3 giugno, ad eccezione dei nidi, per i quali ancora dal governo non sono arrivate indicazioni. Le linee guida sono completamente cambiate rispetto al passato, perché tengono conto delle prescrizioni anti Covid imposte dai Decreti ministeriali e dalla Regione, e vanno ben oltre l'obbligo di utilizzare mascherina e guanti: per esempio, i partecipanti saranno divisi in piccoli gruppi e quindi serviranno più sedi, con il conseguente incremento del personale. Il nuovo scenario impone quindi costi maggiori: lo scorso anno, per esempio, a fronte di 220 iscritti ai nidi, il bilancio dei centri estivi era stato di 130mila euro, 50 mila pagati dalle famiglie e 80 mila elargiti dal Comune alle cooperative che effettuavano il servizio, mentre quest'anno, con 240 domande già pervenute, i conti salgono di 60 mila euro, determinati appunto dagli interventi anti contagio. Le mascherine dovranno indossarle i bimbi che hanno dai 6 anni in su, i quali potranno toglierle, oltre che al momento di pranzo e merenda, quando saranno all'aperto, purché distanti dai coetanei e dal personale.
IL COMUNE
A predisporre il bando, rivolto a gestori, cooperative, associazioni, parrocchie, polisportive e scuole paritarie, intenzionati a mettere a disposizione delle famiglie i centri estivi, è stata Cristina Piva, assessore ai Servizi Scolastici del Comune, assieme ai tecnici. I candidati dovranno presentare un progetto, che sarà vagliato dal Settore di via Raggio di Sole, ma che dovrà avere poi anche il via libera dell'Ulss, incaricata di validare la correttezza della proposta dal punto di vista sanitario. In pratica due passaggi supplementari rispetto agli anni scorsi, quando prioritario per chi effettuava il servizio era ottenere le sedi. Il Municipio, nel momento in cui saranno state date entrambe le autorizzazioni, si farà carico di pubblicizzare le iniziative, con locandine che riporteranno orari, luoghi e tariffe. «Nostra cura - ha spiegato la stessa Piva - sarà valutare se se ci saranno offerte omogenee in tutti i quartieri. E se una sede risulterà troppo gettonata, vedremo come governare la distribuzione degli utenti. Spetta al Comune, infatti, offrire spazi nelle scuole, o nelle ludoteche, che devono essere rigorosamente protetti e definiti, dove bimbi e ragazzini possano stare ben distanziati e lontano dagli adulti. Quanto alla mascherina, dovranno indossarla, fatta eccezione di quando sono in mensa o in giardino, purché lontani uno dall'altro. Diverse sono le modalità previste per i piccoli dei nidi, che non dovranno sottostare a questo obbligo, ma gli operatori che si occupano di loro dovranno indossare grembiuli, mascherine e forse anche le visiere nel momento in cui li prenderanno in braccio. Ma per tali aspetti stiamo attendendo le indicazioni ministeriali». «Tutto ciò, comunque, - ha aggiunto - insegnerà a convivere con la malattia, sarà un banco di prova in vista dell'apertura delle scuole. Per i centri estivi, intanto, si tratta, di cambiamenti radicali, con difficoltà nuove e costi maggiori. Importante, comunque, è essere pronti e il bando pubblicato sull'albo pretorio va in questa direzione». «Nel frattempo - ha detto ancora Cristina Piva - noi ci stiamo attrezzando: abbiamo già acquistato i termoscanner e tutti i dispostivi anti contagio, tra cui i prodotti per la pulizia. Tra l'altro ogni sera giocattoli e giostrine dovranno essere disinfettati per tutelare chi li toccherà il giorno successivo».
I NIDI
Il servizio per la fascia di età che va da zero a tre anni, in funzione soltanto a luglio, sarà affidato alla Cooperativa Terra, a cui il Comune metterà a disposizione le strutture pubbliche. Nel 2019 le sedi erano 4, ma quest'anno, qualora il numero degli iscritti resti invariato, dovrebbero diventare otto. Ogni sezione non potrà avere più di 5 bimbi e quindi in ciascuna sede potranno essere ospitati al massimo venti utenti. Precedenza viene data a coloro che hanno frequentato nel periodo invernale e il costo sarà calcolato settimanalmente in base alla retta, alla quale probabilmente verrà aggiunto un supplemento. «Stiamo raschiando il fondo del barile - ha aggiunto l'assessore - e quindi potremmo trovarci nella condizione di alzare leggermente la spesa a carico delle famiglie. Stiamo parlando di cifre che sono nettamente inferiori a quelle chieste dei privati: per esempio, potrebbe essere che chi finora ha pagato 50 euro al mese, ne debba sborsare 100. Comunque ancora non è stato deciso nulla e speriamo di potercela fare con gli ultimi risparmi che abbiamo in cassa. E' evidente, però, che se arriveranno tante richieste, bisognerà per forza ritoccare le rette. I centri estivi sono costosi e quest'anno è davvero una salasso tra dispositivi per gli operatori, aumento del personale e degli spazi».
BIMBI E RAGAZZINI
Dei bambini tra i 3 e i 6 anni si occuperanno esclusivamente i gestori esterni: per esempio 200 posti saranno affidati a Spes, altri alla Fism e ai privati. Da Palazzo Moroni verrà messo a disposizione un contributo per ogni piccolo utente delle materne convenzionate. A questo proposito c'è attesa per l'arrivo dei fondi stanziati dal Governo, che però ancora non sono disponibili. Per questa fascia d'età ogni 5 bambini ci dovrà essere un educatore. Per gli alunni delle elementari è prevista la presenza di un operatore ogni 7 utenti, e ogni 10 per i ragazzini delle medie. Le tariffe comunali a carico delle famiglie terranno conto dell'Isee. I genitori, poi, potranno utilizzare per i centri estivi anche il bonus baby sitting, messo a disposizione dallo Stato.
Nicoletta Cozza
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