«La ricetta per reggere in questa fase? Il meteo e la collaborazione di tutti»

Giovedì 12 Agosto 2021
«La ricetta per reggere in questa fase? Il meteo e la collaborazione di tutti»
I COMMENTI
PADOVA Clienti responsabili e bel tempo. Sono gli ingredienti che stanno aiutando i ristoratori ad affrontare la sfida Green pass. Sì, una sfida perché il controllo all'ingresso del Qr code ed eventualmente del documento non fa parte del pedigree dell'esercente. E i chiarimenti arrivati dal Ministero dell'Interno sono accolti con favore. «Tutta la confusione che si poteva fare è stata fatta sorride Alessia Toniolo, titolare del Ginger Gilly di via Pilade Bronzetti Il punto riguardante la responsabilità lo considero un passo avanti, in fondo noi non siamo controllori. Diciamo che questo susseguirsi di norme appare quasi un accanimento nei confronti della nostra categoria. Comunque finora i clienti sono stati estremamente collaborativi, abbiamo un giardino esterno che ci aiuta. Quando arriveranno le prime piogge si vedrà, ma andiamo avanti alla giornata, ci preoccupiamo di una cosa alla volta».
L'OBIETTIVO
La priorità fondamentale è evitare nuove chiusure: quello è l'obiettivo che la maggior parte degli esercenti ha ben chiaro nella mente. «Stiamo vedendo una crescita di contagi anomala per il periodo estivo dice Gianpietro Bano, titolare del Miravalle di Montegrotto Terme Se con il Green pass si evitano chiusure controlleremo il Green pass. Mi sembra che la questione si avvicini al divieto di fumo. Quando è stato introdotto la prima volta sembrava la fine, ora è quasi scontato non poter fumare al chiuso». E finalmente si è chiarito che i ristoratori «non sono poliziotti». «Chi ha il Green pass non fa storie per esibirlo, anzi, ce l'hanno a portata di mano continua Bano Chi non ce l'ha e vuole mangiare al chiuso è lì per contestare il provvedimento. Il fatto di non essere obbligati a controllare tutti i documenti già facilita la vita ma ci vuole buon senso da entrambe le parti».
E poi ci sono coloro per i quali non cambia granché. Quei locali abituati a organizzare eventi come matrimoni, battesimi e cerimonie varie e che già dovevano seguire tutta una serie di obblighi, dal verificare l'avvenuta vaccinazione o l'esito negativo del tampone al conservare la lista degli ospiti almeno 15 giorni.
ESPERIENZA
«Per noi è cambiato poco, organizziamo spesso grandi eventi conferma Alessandro Lago, titolare del ristorante Al Palazzino di Galliera Veneta Di recente abbiamo ospitato una festa di matrimonio, abbiamo ricevuto in anticipo la lista degli invitati e su Whatsapp ci hanno mandato i Green pass, oscurando il Qr code poi verificato qui da noi. In realtà anche chi mangia fuori lo esibisce, i clienti sono davvero collaborativi. Ho letto la circolare del Ministero dell'Interno dice e mi sembra vada incontro a ciò che aveva chiesto la Fipe. Forse andrebbe ripensato, perfezionato. Per esempio, quali sono i parametri oggettivi della manifesta irregolarità? Non è specificato. Spero prevalga il buon senso, sia da parte di colleghi e clienti, sia da parte delle forze dell'ordine».
Si.Mo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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