LA PRIMA CLINICA
PADOVA (F.Capp.) L'Università di Padova è stata scelta

Mercoledì 16 Ottobre 2019
LA PRIMA CLINICA PADOVA (F.Capp.) L'Università di Padova è stata scelta
LA PRIMA CLINICA
PADOVA (F.Capp.) L'Università di Padova è stata scelta per esplorare e approfondire l'innovativo metodo Feldenkrais, processo di auto-apprendimento individuale basato su una stretta integrazione tra movimenti, sensazioni, sentimenti e pensiero che ha come fine il funzionamento efficiente del corpo umano ottenuto attraverso gli impulsi ricevuti dal sistema nervoso.
Il metodo è stato ideato nel 1949 da Moshe Feldenkrais, considerato tra i più esperti trainer nel trattamento dei bambini affetti da paralisi celebrale infantile, ma anche di coloro che mostrano disturbi quali stroke, autismo, deficit dell'attenzione (Adhd) o sindromi genetiche, adulti colpiti da ictus o con problemi legati alla postura e all'equilibrio. Il metodo, caratterizzato da un approccio dolce e delicato, si basa sul concetto di neuro plasticità e aiuta il cervello a creare nuove connessioni e a imparare spontaneamente partendo dalle abilità presenti. Il Veneto si candida ad essere pioniere con la prima clinica Feldenkrais in Italia, inaugurata al Centro medico Viola a Pianiga. Se ne è parlato in Aula Morgagni al Policlinico universitario dove si è tenuto un seminario sul tema, tenuto da Eilat Almagor, docente di fama internazionale. L'evento, presentato dalla Scuola di specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa guidata dal professor Stefano Masiero, è stato promosso dalla Fondazione Giovanni Leoni, creata da Christian e David Barzazi, fondatori di Gruppo Green Power e rispettivamente papà e zio di Riccardo, un bambino colpito da paralisi cerebrale infantile che, grazie al metodo, sta ottenendo buoni risultati nella gestione della malattia. La paralisi cerebrale infantile colpisce circa uno ogni 500 nati e in Italia sono oggi 50.000 i bimbi affetti da questa patologia, con 2.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Chi è colpito dalla paralisi cerebrale ha difficoltà a camminare, nei casi più gravi si muove in carrozzina, ha un uso difficoltoso delle mani e spesso presenta problemi intellettivi e neuropsicologici, deficit di linguaggio ed epilessia.
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